Per nulla d'accordo: se una squadra scende in campo con diversi giocatori totalmente disfunzionali tra loro, il responsabile di mercato che l'ha assemblata ha chiare colpe, altroché. Al di là della condizione fisica, che a mio avviso rimane un falso problema, a questa Fiorentina manca come il pane gente che sappia gestire la prima uscita del possesso, oltre che elementi in grado di cucire il gioco tra centrocampo (dove abbondano giocatori abili in fase d'interdizione e altri che spiccano per il tempismo negli inserimenti e il gioco senza palla, ma nessuno che possa raccordare le due fasi, al di fuori di Bonavetura e Saponara, che però hanno i loro evidenti e naturali limiti in termini di età, condizione fisica, continuità e mobilità) e attacco. Date queste carenze strutturali, il cambio di modulo rappresenterebbe un mero palliativo (ormai comunque quasi obbligatorio, data la scarsezza di risultati, anche solo per provare a modificare qualcosa), perché cambiando l'ordine degli addendi il risultato rimarrebbe in ogni caso il medesimo. E non tiro fuori nemmeno il discorso dell'incompatibilità dei giocatori presenti nell'attuale rosa gigliata con le idee di Calcio di Italiano, perché altrimenti entriamo di nuovo nel loop in cui ci chiediamo se è nato prima l'uovo o la gallina (ossia, se un allenatore deve adattare le sue idee ai giocatori a disposizione, o, viceversa, se dev'essere la società a plasmare una squadra ad immagine e somiglianza del primo: in merito, ognuno ha le sue idee).
P. S. Il fatto che la Fiorentina abbia concluso diverse operazioni già a Giugno, ossia prima di tutti i recenti anni, dipende quasi principalmente dal fatto che, quest'anno, la Viola avrebbe dovuto affrontare i preliminari di Conference League già nella prima metà di Agosto, senza considerare che la stessa Serie A sarebbe iniziata prima rispetto ai canoni tradizionali, e con tante partite immediatamente ravvicinate, a causa del Mondiale di Dicembre. Quindi la "tempestività" di Pradé&Co. in tal senso non può essere considerata un plus, ma semmai una necessità dettata dalle anomalie di calendario di questa particolare stagione.
Perdonami ma non capisco.
Il mercato è stato di "sostituzione", ovvero è stato preso un "omologo" di quelli che se ne sono andati. Quattro (Dodò per Odriozola, Mandragora per Torreira, Jovic per Piatek, Gollini per Dragowski) più Barak per Castrovilli che sarà rotto per diversi mesi. Volendo ci metto anche Zurkowski per Pulgar e Kouamè per Callejon.
Di questi, in difesa i titolari sono gli stessi dello scorso anno. Odriozola ha giocato con poca continuità lo scorso campionato, e Dodò aveva cominciato ora ad essere schierato con regolarità.
A centrocampo hai cambiato il regista, che Pizarro non era (per inciso), per il resto sono gli stessi dell'anno scorso. Lascio fare Barak, arrivato in corsa e subito buttato nella mischia, gli altri che hanno giocato sono Maleh, Bonaventura e un pò Duncan (prima di rompersi, guarda caso), già presenti lo scorso anno.
Sugli esterni stessa musica, con Sottil più titolare (anche perchè Nico è sempre rotto) e dall'altra parte Ikonè. Hai riscoperto Kouamè quasi per sbaglio, per il resto sono i soliti.
Davanti sempre Cabral e Jovic per Piatek, che titolare fisso non è mai stato.
Dunque, dov'è che il mercato avrebbe drammaticamente stravolto una squadra che lo scorso anno giocava a calcio?! E non ci raccontiamo che era Torreira a cambiare volto alla squadra perchè sennò si piega la realtà. Tranne la seconda parte di stagione, dove iniziò a fare "l'incursore", non ricordo giocate o partite da migliore in campo. Saranno i gol che fece ad aver riempito gli occhi della gente, che vi devo dire.
Vogliamo parlare degli infortuni muscolari registrati lo scorso anno rispetto a questo?! Parlo di una stagione intera contro 1 mese di campionato, e già si può chiudere qui il discorso.
Vogliamo parlare della brillantezza media dei giocatori in campo?! Mai viste tante cazzate dei singoli come in questo periodo, mai visto tanta difficoltà diffusa nel trovare una giocata se non in un paio di elementi (Sottil e Kouamè, il resto è tabula rasa), mai vista tanta lentezza e prevedibilità come in questo mese.
C'entra forse il comparto dirigenziale se i giocatori accusano problemi fisici e non saltano manco un birillo? C'entra forse il DS se la stessa squadra dello scorso anno con qualche sostituto e poco più riesce a fare 32 tiri di cui meno di 10 nello specchio della porta contro il Riga che non vale una squadra della B italiana, finendo per pareggiarci in casa? E ancora, c'entra il DS se vinciamo con autorete del portiere con una neopromossa all'ultimo secondo di gara o se non riusciamo manco a tirare in porta contro il modesto Empoli in 11 contro 9?!
La verità è che a prescindere da chi mette in campo l'allenatore il risultato non cambia. Siamo lenti, prevedibili, impacciati e fisicamente fragili. Gli errori individuali, se isolati e saltuari, li puoi bollare come tali e passi oltre, ma quando li vedi commettere in TUTTE le partite da un mese a questa parte allora significa che la testa dice di fare una cosa ma il fisico non risponde come dovrebbe. Ieri ne hanno commesse due in fotocopia di minchiate nell'arco di 2 minuti di orologio: se da Quarta potevi anche aspettartela, da Igor (il miglior centrale dello scorso anno in viola anche per continuità di rendimento) decisamente no. Si è rincoglionito tutto insieme oppure la sua notevole mole unita al fatto che sia imballato come una bancale di lattine di birra non gli permette di essere quello che era fino a pochi mesi fa?!
Poi, oh, ognuno è liberissimo di vederla come vuole, ci mancherebbe, ma a me pare talmente ovvia la cosa che fatico a capire chi sostiene il contrario. Basta vedere chi scende in campo, se c'era lo scorso anno e che differenza c'è. Stesso modulo, stessi principi, stessa struttura: dovevano leggere lo spartito a memoria, invece paiono più in confusione che mai.
Difficile, se non addirittura a rischio di passare per matti, sostenere che TUTTO dipenda da Torreira che non c'è più. O davvero credete che sia così...?!
Le aspettative poi hanno fatto il resto. "Questa è la partita della vita!", disse il nostro Gengis Khan prima del Riga, poi sappiamo com'è andata. Potrei riportare altre frasi celebri citate invano come quello che legge i messaggini dei Baci Perugina. Questo gruppo è stato invece messo nelle condizioni di non riuscire a portare in scena uno spartito che doveva conoscere a menadito, con una preparazione folle, insensata, e le pressioni psicologiche poi hanno fatto il resto. Una delle frustrazioni più grandi quando giochi a calcio è quella di voler fare una cosa, sapere di riuscire a farla (in condizioni normale) ma scoprire poi di non riuscirci quando oramai è troppo tardi e la stai facendo. Chi ha giocato a calcio l'avrà provato, a me purtroppo (la stazza non mi aiutava ad inizio campionato) è successo più volte.