Scusami Solo, ma sei tu che equivochi. O forse sono io che non riesco a farmi capire.
Sto confutando la tua teoria (rispettabilissima, senza dubbio) che l'allenatore sia indispensabile a garantire che la squadra esprima un gioco piacevole, bello a vedersi e che attraverso le sue direttive, i suoi schemi, i suoi insegnamenti su cosa deve fare o non fare un calciatore si riesca a gestire i limiti tecnico-tattici della squadra e ad indirizzare le partite.
Ribatto che nel calcio odierno è impensabile che un allenatore non insegni ai calciatori un minimo di
organizzazione sul campo: chiamala tattica, schemi, metodi, come vuoi, gioco, chi fa cosa e chi fa chi; come impensabile sarebbe che un allenatore, tramite lo staff a disposizione non dia al gruppo una
preparazione atletica decente; è oltremodo impensabile che non sia capace di
motivare i singoli.
Chi risulta designato in società a verificare se ne dovrebbe accorgere subito (e la Fiorentina queste figure adesso ce l'ha) intervenendo con immediati richiami ed inviti a modificare metodi ed atteggiamenti.
Perciò l'apporto massimo non può che venire dal livello tecnico del giocatore e dalla sua capacità di miglioramento: (es: se si dice all'esterno ..vai sul fondo, e metti palla in mezzo, possibilmente sul secondo palo, e quello, nonostante gli allenamenti, le prove, o viene sempre contrato o sbaglia la direzione del cross, di chi è la colpa se lo schema non si conclude ? .. se un ex-viola, nella finale di coppa Italia, sbaglia la rete del pareggio, di chi la colpa ? … e come questi se ne potrebbero scrivere a centinaia …)
Credo che quello che penso io sia molto semplice e non c'entri niente con le vittorie.
Io
vorrei vedere giocare bene al calcio, come te, credo, la Fiorentina.
Le vittorie, per noi che tifiamo questi colori, sono "quasi" una chimera.
Se nella discussione ho adoperato la parola "vittoria" era relativa solo alle singole partite e non ai
tituliLo scrivo ormai quasi da un decennio:
I fattori più importanti sono i giocatori e la società che riesce a gestire con competenza allenatore e giocatori.La differenza, nel giocar bene o male, nel fare gol o meno, nel parare o no, nel difendere, nel costruire, nel finalizzare la fanno sempre loro. Quindi più sono bravi e più possibilità di giocare bene ci sono.
Più sono bravi e più sono motivati; più sono bravi e più intensità hanno; più sono bravi e più possibilità di ampliare i propri margini di miglioramento hanno. L'allenatore deve solo avere l'autorevolezza necessaria a far si che nello spogliatoio regni armonia, motivi i calciatori su quello che devono fare, sia il più possibile in sintonia con la società … e, logicamente, lo do per scontato, capisca un po' di calcio.
E' quasi elementare.