Nella prima parte ti sei risposto da solo.
Volevo proprio affermare che nel 2012, nonostante non avevamo nessun giocatore top, siamo riusciti a far venire da noi gente come Pizarro (che era il secondo centrocampista più forte in Italia), gente come Borja Valero, che seppur veniva da una squadra retrocessa, era un giocatore molto ambito. Ricordo anche Aquilani, che ancora giocava ad ottimi livelli.
Nel 2012 riuscimmo a lottare subito con squadre molto più affermate di noi (altro che la Lazio e l’Atalanta di oggi), spendendo relativamente poco.
Come già detto in precedenza, i tempi sono cambiati ed oggi un Inglese può anche costarti 18 milioni, ma se sei bravo, come certamente lo è Pradè, puoi fare comunque ottimi affari con tanti giocatori.
Inoltre, Pradè avrà sicuramente molti più soldi a disposizione rispetto al 2012, visto che le possibile plusvalenze che possiamo fare non sono poche, anzi. Sicuramente sono molte di più di quante ne facemmo nel 2012.
Andare in negativo di 100 milioni è un’ operazione che nel mondo non fanno neanche i grandissimi club, forse. Nonostante i grandi club hanno altre entrate e possono quindi rientrare dal bilancio negativo in un tempo relativamente breve.
Secondo te, per esempio, un Saputo è un povero scemo, visto che non investe 100 milioni nella sua. Ma ti posso fare l’esempio di altri proprietari di squadre più gloriose e ricchi , che magari vengono da stagioni negative, e non hanno mai speso cifre così assurde.
Bisogna guardare la realtà e la realtà dice che fare certi investimenti, al giorno d’oggi, con il FairPlay finanziario, è assolutamente folle.
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