Intanto il buon Cesare ha strapazzato la Vecchia Signora e si sta facendo sotto …..
Qualcuno si ricorda il mio commento dopo la partita dell'andata ( che vidi a Firenze ) con l'Atalanta?
Dissi che era una squadra fortissima e solo per caso perse la partita.
Bene, oggi è arrivata al quarto posto, non mi sbagliai.
Incredibile a Napoli, sono sempre al vertice del campionato, quasi a 80 punti quest'anno, CL, EL un sacco di campioni ed è partita la contestazione!!
Striscioni in città e maglie ributtate ai giocatori...!
Auguro All'Udinese di retrocedere direttamente in Serie Cperché ? Tu hai fatto il pezzentone ... e mo vai in giro con benassi Cristoforo dabo zurkowski eysseric e la coppia di lumache pulgar badelj...
Ora non esageriamo 35 milioni per De Paul era un prezzo folle, hanno pagato 3 milioni in più Lozano che è di un livello ancora superiore.
Però qualcuno meglio di Ghezzal si poteva pigliare
E l’Inter di Conte raggiunge il suo primo obbiettivo stagione: non riuscire a qualificarsi agli ottavi in un girone ABBORDABILISSIMO.un girone normale, abbordabilissimo è una esagerazione
E l’Inter di Conte raggiunge il suo primo obbiettivo stagione: non riuscire a qualificarsi agli ottavi in un girone ABBORDABILISSIMO.
In Europa corrono dieci volte in più rispetto all'italia. Non ho mai capito perché non si copino i metodi di allenamento degli altri paesi o non si faccia un corso di medicina...non è questione di metodo, è questione di ritmi in Italia i 90 minuti di partita se si gioca per 50 minuti è grassa, in Europa si corre nettamente di più perché non si interrompe il gioco e non ci si annulla tatticamente.
non è questione di metodo, è questione di ritmi in Italia i 90 minuti di partita se si gioca per 50 minuti è grassa, in Europa si corre nettamente di più perché non si interrompe il gioco e non ci si annulla tatticamente.
Ora saranno ancora più incazzati!!!
Peccato, allora, allora che non abbiano vinto 12-0 …! I tifosi granata sarebbero stati più contenti ?
Quando, poi, vedo certi … "fenomeni", bravi a fare i forti con i deboli, mi … viene sempre alla mente una finale di Coppa di pochi anni fa, quando uno di questi "fenomeni" sbaglia il gol del pareggio che avrebbe potuto cambiare quella finale !
Ilicic da noi ha fatto cagare, però c’è una differenza tra il giocatore visto a Firenze e quello di Bergamo, da loro gioca da centravanti, un finto nueve sempre presente negli ultimi 20 metri.
Alla Fiorentina veniva impiegato a centrocampo.
Ilicic mai giocato con Pioli (era stato venduto per 2 palanche dalla Volpe), tuttavia tra alti e bassi qualcosa aveva fatto vedere anche a Firenze (andate a rivedere i primi 6 mesi del primo anno di Sousa).
E giocava nello stesso ruolo di adesso, ve lo posso assicurare (stagioni 2013/14, 2014/15 e 2015/16), anni in cui ero nel parterre di tribuna. L'ultimo suo anno, ultimo anche di Sousa, non c'ero quindi per quello non garantisco.
Il suo problema è che quando ci sono le partite che contano (non quando un gol in più o in meno non fa la differenza) lui non c'è mai.
In quanto a Gasperini lo lascio tutto a voi: a me le persone brave che non sbagliano mai, che quando le cose non vanno la responsabilità è sempre di qualcun altro, che non hanno rispetto né per gli attori principali (i giocatori) né per gli addetti che fanno il suo stesso mestiere, né per il pubblico, che anche se avverso gli paga comunque un pezzetto del suo stipendio, non mi piacciono ed anche se vincono mi stanno cordialmente sulle palle.
Ma avete visto il gol del pareggio di Acerbi nel derby di Roma?
Da ufficio inchieste...che pagliacciata!
Esonerato Maran, dalle stelle alle stalle.
Il Cagliari non né vinceva una da 11 partite e veniva da tre ko consercutivi: Scelta difficile ma che ci può stare.l'errore è stato sostituirlo con Zenga, io mi sarei lanciato su Ballardini
Ci stavo pensando in questi giorni. Sarri a Torino non è amato, anzi è molto criticato. A Firenze credo ci verrebbe volentieri. A questo punto se perdessero anche lo scudetto potrebbe essere realmente fattibile.
Già. Però è quasi impossibile a pensarci bene... Sarri è nel pieno della carriera e sarebbe un passo indietro un po' troppo grosso (a meno che Rocco non finanzi un mercato stellare).
Inoltre anche i soldi che prende a Torino (penso più di Spalletti), soldi a cui lui è molto attaccato, sarebbero un grosso ostacolo.
Ma che goduria sarebbe.
Dici che non sta affrontando squadre che “ora” sono più morbide?hanno una rosa importante ,con tante alternative, con giocatori che hanno fatto la Champions, hanno vinto campionati, hanno tqnte convocazioni nelle rispettive nazionali ... era anomalo che non riuscissero a salvarsi , non il contrario .
Fino a 4 partite fa le perdeva tutte, questi exploit improvvisi per me sono sospetti.
Comunque noi in B non ci andiamo.
Dici che non sta affrontando squadre che “ora” sono più morbide?
Fino a 4 partite fa le perdeva tutte, questi exploit improvvisi per me sono sospetti.
Comunque noi in B non ci andiamo.
Pronostico classifica finale :sarei più contento ci andasse lo Spezia in B
Inter
Atalanta
Napoli
Lazio
Milan
Juve
Sassuolo
Ultime 3 posizioni:
Benevento
Parma
Crotone
Mah, è pur sempre l'Inghilterra... per me vinciamo noiCVD ;D Gli inglesi non sono cosa...
Un'altra volta Corvino che parla di lui, quello che ha fatto, i giocatori che ha scoperto, lanciato, inventato, creato, ebbaassttaaaaaa !pensa alle interviste che potrebbe rilasciare Pradé 😅
Sembra Crozza che fa l'imitazione di DeLuca il governatore della Campania. ...prima di lui a Firenze si giocava con la palla .. quadrata, il pallone l'ha inventato lui ...
MA CHE PALLE, BASTA !!!!!!
Un'altra volta Corvino che parla di lui, quello che ha fatto, i giocatori che ha scoperto, lanciato, inventato, creato, ebbaassttaaaaaa !
Sembra Crozza che fa l'imitazione di DeLuca il governatore della Campania. ...prima di lui a Firenze si giocava con la palla .. quadrata, il pallone l'ha inventato lui ...
MA CHE PALLE, BASTA !!!!!!
Mi fa ridere quando parla di giocatori che avrebbe preso ma che non ha preso...praticamente un Antognoni Bis1😁😂
I gobbi ce la faranno a salvarsi quest'anno?
Conte, che non è stupido, se n'è andato forse per questo.C'è da dire che Conte, in passato, ha lasciato la Juventus nel 2014, subito prima che i bianconeri raggiungessero due finali di Champions in tre anni, oltre alla solita valanga di trofei nazionali, e il Chelsea nell'estate immediatamente antecedente alla stagione in cui i "Blues" sono tornati a vincere in Europa. Tutto questo per dire che il tempismo degli addii di Conte non sembra essere sempre così ben calibrato, dall'ex-allenatore anche della Nazionale.
Sulla partenza e sulle possibilità viola mi riservo di esprimermi alla prossima sosta per la nazionale.
Sottolineo che l'intensità vista sul campo in queste prime tre partite forse stanno a dimostrare che nel gruppo c'è unità d'intenti tra società, presidenza, staff tecnico, allenatore e giocatori, .... cosa non sempre scontata da queste parti ....
Questa settimana ho visto Napoli Juve, Milan Lazio e Samp Inter.
Non ho visto bene nessuna neppure il Milan che sembra quello più accreditato per continuità con lo scorso anno. Troppo poca cosa la Lazio dove i "grandi" sembra che ancora debbano imparare i metodi di Sarri.
Allegri e Spalletti un po' nervosetti, mentre l'Inzaghi interista deve stare attento. non è sempre facile ripetersi dopo le vittorie e la perdita di certi giocatori. Conte, che non è stupido, se n'è andato forse per questo.
Impossibile dare giudizi, se non totalmente parziali, su questo inizio di Serie A. L'Atalanta, proprio per come è sviluppato il suo impianto tattico, riesce a trasformarsi in schiacciasassi quando entra nel periodo di zenit della propria forma atletica e, di conseguenza, riesce a imporre ritmi difficilmente sostenibili per gli avversari, perlomeno in Italia. Dunque, il fatto che quest'anno sia partita così a rilento (quattro punti in tre partite, che, senza il gol di Piccoli negli ultimi sgoccioli della prima giornata, sarebbero stati due) non è dimostrazione di nulla: anche la scorsa stagione, nonostante l'en plein delle prime tre partite di Campionato, s'imbatté, subito dopo, in una parentesi negativa, collezionando soli cinque punti nelle successive sei. Le squadre di Sarri, inoltre, è normale che paghino un periodo di apprendistato iniziale, quando l'allenatore toscano s'insedia in panchina, data la "rivoluzione Copernichiana" che spesso si è trovato costretto a mettere in atto. Con la Juventus questo non accadde, in quanto allo stesso Sarri non fu consentita la possibilità di alcun stravolgimento radicale della metodologia lavorativa, però già il Napoli, nella stagione 2015/16, passò una fase iniziale di rodaggio, prima di automatizzare tutte le situazioni di gioco e trasformarsi, da lì in poi, in un rullo compressore. Infine, non è un'anomalia statistica nemmeno la partenza "ad handicap" delle squadre di Allegri, anche se per ragioni diametralmente opposte a quelle di Sarri: in questo caso, l'ex-allenatore di Cagliari e Milan, maestro nel plasmare i suoi principi di gioco in direzione "bottom up", si prende sempre un periodo di tempo inziale per sperimentare e cercare di capire quali ruoli e quali compiti tattici possano far rendere al massimo gli elementi effettivi delle sue rose (basta citare l'invenzione di Mandžukić dirottato sulla fascia e trasformato in esterno offensivo). Nota conclusiva sull'Inter: nonostante le partenze eccellenti di quest'estate, la rosa nerazzurra rimane comunque di un livello altissimo e il fatto che sia stato scelto, per il dopo Conte, un allenatore che non avesse bisogno di attuare mutazioni profonde sul modulo di gioco (pur con le differenze evidenti tra i due, per quanto riguarda il SISTEMA di gioco, che è una cosa differente) garantisce quel minimo di continuità che ha aiutato a far sì che il passaggio di consegne fosse più dolce e meno traumatico. Del resto, stiamo parlando di una squadra che ha pur sempre sette punti in classifica e che ieri ha prodotto almeno altre tre nitide occasioni da gol, dopo il secondo pareggio blucerchiato. Principalmente, ieri l'Inter ha sofferto venti minuti (quelli iniziali del secondo tempo) di Bereszyński, che sembrava Cafu nel 2001, e di un Adrien Silva in versione Kanté.
C'è da dire che Conte, in passato, ha lasciato la Juventus nel 2014, subito prima che i bianconeri raggiungessero due finali di Champions in tre anni, oltre alla solita valanga di trofei nazionali, e il Chelsea nell'estate immediatamente antecedente alla stagione in cui i "Blues" sono tornati a vincere in Europa. Tutto questo per dire che il tempismo degli addii di Conte non sembra essere sempre così ben calibrato, dall'ex-allenatore anche della Nazionale.
Principalmente gli allenatori, da Conte a Mourinho pensano a se stessi ed è molto più facile lasciare dopo una vittoria e con giocatori importanti che se ne vanno, che rischiare di fare brutte figure restando con una squadra che non ha le stesse potenzialità ed è anche satura dal successo conseguito l'anno prima.
Conte è un allenatore da mordi e fuggi. E gli piace vincere facile. Dopo 2/3 anni della sua conduzione i giocatori non lo reggono più !
Discorso a parte è essere l'allenatore di una società che in Italia la fa da padrona. Lì conta solo vincere. In più negli anni duemila dopo calciopoli a loro vincere il campionato italiano interessa solo come ... risarcimento dell'anno di serie B che gli hanno inflitto. L'obbiettivo adesso è solo la CL che neppure Allegri è riuscito a raggiungere, nonostante i cinque campionati vinti.
Hanno provato con Sarri prima e con Pirlo (rischiando poi) di migliorare il gioco, ma è una "filosofia" che non gli appartiene tant'è che sono tornati sul pratico sicuro.
Se ci riesca è tutto da vedere, perchè la forbice tecnica che c'era tre/quattro anni fa adesso non c'è più.
Ed Allegri è un pratico che sa bene che se non hai i giocatori più che buoni i risultati non li fai.
Vediamo che s'inventerà.
Allegri pensa al sodo. Pensa prima a non prenderne. Ma ha bisogno di gente in grado di giocare il pallone e di segnare. Ed oggi sono messi peggio di molte squadre. Poi vincerà lo scudetto, ma ci credo poco.a gennaio cacciano ramsey e prendono icardi e vincono il campionato
La Roma per ora sta andando avanti anche un po' a culo. Se regge il culo, o se iniziano a non averne bisogno, potranno lottare per i piani alti.
Della tua Roma cosa ne pensi? Io ancora non riesco a capirla.
Grandi possibilità realizzative, ma molto incerta a livello difensivo.Siccome parlavi dell'Inter, presumo, tenderei a non concordare affatto con quest'affermazione: il reparto arretrato nerazzurro rimane d'élite perfino per il massimo livello europeo (basta vedere la prestazione di Škriniar di due giorni fa, contro il Real Madrid), figuriamoci per l'Italia. Senza considerare che i due quinti di centrocampo titolari (ossia Darmian e Dimarco, in attesa di capire se Dumfries può scalare rapidamente le gerarchie) hanno caratteristiche maggiormente difensive, "nascendo" di fatto come terzini.
Allegri (...) ha bisogno di gente in grado di giocare il pallone e di segnare.Allegri ha un bisogno assoluto di giocatori che sappiano risalire il campo, "trascinando" proprio fisicamente la palla dalla propria trequarti fino a quella avversaria, oppure attraverso le connessioni verticali tra centrocampo e attacco. E con giocatori come Alex Sandro, Chiesa, Cuadrado, Danilo, Kulusevski, McKennie (bravissimo a inserirsi senza palla) Morata e Rabiot, ossia tutta gente che a campo aperto diventa devastante, direi che il materiale umano con queste specifiche caratteristiche tecniche non gli manca proprio. Come sempre, però, gli ci vorrà del tempo per plasmare tutta questa abbondanza e restituirle una forma definita e funzionale.
A Gennaio cacciano Ramsey, prendono Icardi e vincono il Campionato.Per caratteristiche tecniche, Icardi mi sembra tanto il tipico profilo che NON serve assolutamente, alla Juventus di Allegri: un centravanti statico che considera l'area di rigore avversaria quale proprio habitat naturale faticherebbe a permettere quella risalita rapida del pallone, che ogni squadra iper-reattiva deve ricercare, per rendersi pericolosa. Ad oggi, ai bianconeri, più che Icardi, servirebbe un Silvestri.
Il Verona (...) va a prendere uno, Di Francesco, che, da secoli, fa il 4-3-3 integrale.A Di Francesco si può dire tutto, tranne che sia un allenatore integralista o che abbia sempre "forzato" le sue squadre a giocare con il 4-3-3. Appena giunse alla Roma dal Sassuolo, dovette subito far fronte alla partenza di Salah e alla sua sostituzione con Defrel (voluto da lui, a dirla tutta), Schick e Ünder, ossia una seconda punta, un vice-Džeko e un giovane all'epoca ancora troppo acerbo per il Campionato italiano. Morale della favola: iniziò la stagione provando diverse soluzioni per attuare il 4-3-3, ma alla fine si arrese e la chiuse con un 3-4-2-1 fortemente asimmetrico (grazie alla licenza concessa a Nainggolan di svariare un po' ovunque, sulla trequarti). L'annata seguente ricevette "in regalo" dalla sessione estiva di mercato del 2018 un altro esterno offensivo molto acerbo (Kluivert), due trequartisti come Cristante (reduce da una stagione all'Atalanta in cui Gasperini lo schierava immediatamente alle spalle della prima punta) e Pastore e un altro centrocampista centrale come Nzonzi: in pratica, la mancata sostituzione delle mezzali che erano state cedute in quella stessa finestra di mercato (Nainggolan e Strootman) e l'abbondanza di trequartisti furono i fattori principali che costrinsero di fatto Di Francesco a "sposare" la causa del 4-2-3-1. Ma anche nella sua breve parentesi alla Sampdoria (squadra che da anni si fondava sul rombo di centrocampo e le due punte, tipici elementi del Calcio predicato da Giampaolo), optò fin da subito per il 3-4-1-2, con Ramírez trequartista e uno tra Bonazzoli, Caprari o, molto più spesso, Gabbiadini affianco a Quagliarella. Il Cagliari, dopo il Sassuolo, ha rappresentato forse l'unica sua vera possibilità di riproporre qualcosa che si avvicinasse teoricamente al 4-3-3, ma comunque pur sempre con diversi accorgimenti dettati dalla necessita di restituire centralità (non solo in senso simbolico, ma proprio letterale, ossia di occupazione centrale della trequarti) a João Pedro. Quest'ultima fase della sua carriera con il Verona, infine, nemmeno la prendo in considerazione, data l'insensatezza della convinzione che una squadra evolutasi nell'ultimo biennio secondo i dettami di Jurić, potesse davvero funzionare con Di Francesco, che comunque ha provato ad insistere con la difesa a tre e con il sistema di marcature a uomo. Tutto questo discorso non è volto a una difesa dei meriti di Di Francesco, né tantomeno a volerlo rivalutare come allenatore, anche perché a me non è mai piaciuto. Tuttavia, ripeto, affermare che sia un allenatore integralista è un falso storico.
La pensiamo diversamente evidentemente, io invece credo che, avendo tanta gente in grado di saltare l'uomo e portare il pallone in area, manchi effettivamente proprio il finalizzatore. L'attaccante che staziona in area di rigore, che sappia fiaccare le difese con i suoi movimenti a tagliare verso l'aria di rigore.La partita della Juventus di stasera, secondo me, chiarisce nella maniera più nitida possibile il prototipo di attaccante che serve oggi ai bianconeri e, per fortuna di Allegri, ce l'hanno già in casa, ed è Morata. Il gol segnato dallo spagnolo nella sfida di oggi contro il Milan è la rappresentazione dell'ideale fase offensiva predicata da Allegri. Tra l'altro, lo stesso Morata a livello realizzativo garantisce sempre un apporto quantitativo d'élite. Proprio in virtù di queste ragioni, continuo a ritenere che siano ben altri i ruoli su cui la dirigenza bianconera dovrebbe investire in tempi brevi, che non quello di centravanti.
In attacco hanno molti uomini di livello, anche se gli manca il goleador, l'uomo da venti e passa gol. E se vuoi lottare per qualcosa è utile averne uno.Morata la scorsa stagione ha segnato venti gol, pur partendo diverse volte dalla panchina. Non vedo perché non possa ripetersi quest'anno, ora che ha scalato un gradino della gerarchia, dopo il ritorno a Manchester di Cristiano Ronaldo, e dato che quindi partirà continuativamente da titolare. Non a caso, ha già timbrato il cartellino in tutte le ultime tre partite della Juventus.
In campionato ha fatto undici gol. Se si parla di giocatore da venti e più gol lo si intende in campionato. Dici che riuscirà a sopperire ai trenta gol in meno di Ronaldo? Io ho i miei dubbi.Ai gol di Cristiano Ronaldo non dovrà sopperire solo lui, ma l'intero reparto offensivo, chiamato ad una responsabilizzazione e, soprattutto, a un minutaggio maggiore. Dybala, per dire, lo scorso anno ha segnato quattro gol (stesso bottino di un difensore centrale come Mancini, per intenderci), in Campionato. Detto ciò, un attacco formato da Chiesa, Cuadrado, Dybala, Kean, Kulusevski e Morata non ha proprio NULLA da invidiare alle dirette rivali, perlomeno in Italia. Anche a livello realizzativo.
Io sto cominciando a pensare che Allegri sia peggiorato parecchio durante la sua pausa.A mio avviso, è sempre il solito Allegri, non vedo troppe differenze. La proposta di un impianto di gioco fortemente reattivo, le ormai canoniche due linee a quattro strette verticalmente e orizzontalmente, basse e molto vicine tra di loro, delle sue squadre, la ricerca di veloci transizioni attive per risalire il campo, l'inserimento senza palla della mezzala per dare profondità e compensare i movimenti incontro dell'attaccante (ieri erano Biondini, Nocerino, Vidal e Khedira, oggi McKennie), etc. sono tutti leit motiv del Calcio di Allegri. Pertanto, non deve nemmeno sorprendere questa partenza a rilento della Juventus, dato che l'ex-allenatore, tra le altre, di Cagliari e Milan impiega sempre un periodo iniziale di studio della rosa che ha a disposizione, prima di restituire alla sua squadra una forma compatta, definita e, soprattutto, definitiva e cominciare, pertanto, a carburare.
A mio avviso, è sempre il solito Allegri, non vedo troppe differenze. La proposta di un impianto di gioco fortemente reattivo, le ormai canoniche due linee a quattro strette verticalmente e orizzontalmente, basse e molto vicine tra di loro, delle sue squadre, la ricerca di veloci transizioni attive per risalire il campo, l'inserimento senza palla della mezzala per dare profondità e compensare i movimenti incontro dell'attaccante (ieri erano Biondini, Nocerino, Vidal e Khedira, oggi McKennie), etc. sono tutti leit motiv del Calcio di Allegri. Pertanto, non deve nemmeno sorprendere questa partenza a rilento della Juventus, dato che l'ex-allenatore, tra le altre, di Cagliari e Milan impiega sempre un periodo iniziale di studio della rosa che ha a disposizione, prima di restituire alla sua squadra una forma compatta, definita e, soprattutto, definitiva e cominciare, pertanto, a carburare.
Eh, per l'appunto: è il solito Allegri, ma l'ultimo Allegri risaliva a due/tre anni fa. Forse sarebbe il caso di apportare qualche modifica.Ma su questo sono d'accordo al 100%, sia chiaro. Nel Calcio di oggi, per un allenatore, non aggiornarsi equivale a fare diversi passi indietro, dato che il resto d'Europa nel frattempo va avanti, compreso perfino un Paese tradizionalmente conservatore e reazionario come quello italiano (anche se ovviamente molto più lentamente di tante altre realtà). Detto ciò, che Allegri fosse rimasto inchiodato al suo "vecchio" modo di predicare Calcio, era cosa nota e risaputa, non fosse altro per le diverse interviste rilasciate ai media nazionali. Quindi mi viene difficile pensare che la dirigenza juventina fosse impreparata a ciò. Anzi, al contrario: credo che fosse proprio quello che voleva (al di là dei risultati scadenti di questo inizio stagionale, ovviamente), ossia un ritorno alle origini e una restaurazione che permettesse ai bianconeri di tornare a praticare "il proprio" Calcio, quello che alla fine, per loro stessa ammissione, gli appartiene per DNA.
Capisco il periodo di rodaggio, ma due punti in quattro partite, con la rosa che ha a disposizione, sono davvero preoccupanti.Esattamente come potevano sembrare preoccupanti i cinque punti dopo altrettante gare di inizio Campionato 2015/16, quello poi conclusosi, per la Juventus, comunque con lo Scudetto, grazie a 24 vittorie nelle 25 giornate conclusive, con tanto di striscia di quindici partite consecutive in cui i bianconeri hanno ottenuto i tre punti. Ripeto: MAI fidarsi delle partenze a singhiozzo delle squadre di Allegri.
Ai gol di Cristiano Ronaldo non dovrà sopperire solo lui, ma l'intero reparto offensivo, chiamato ad una responsabilizzazione e, soprattutto, a un minutaggio maggiore. Dybala, per dire, lo scorso anno ha segnato quattro gol (stesso bottino di un difensore centrale come Mancini, per intenderci), in Campionato. Detto ciò, un attacco formato da Chiesa, Cuadrado, Dybala, Kean, Kulusevski e Morata non ha proprio NULLA da invidiare alle dirette rivali, perlomeno in Italia. Anche a livello realizzativo.
P. S. Comunque il Calcio non è un'equazione matematica. I problemi attuali della Juventus c'entrano poco e nulla, a mio avviso, con l'assenza di un giocatore da trenta gol in Campionato.
A mio avviso, è sempre il solito Allegri, non vedo troppe differenze. La proposta di un impianto di gioco fortemente reattivo, le ormai canoniche due linee a quattro strette verticalmente e orizzontalmente, basse e molto vicine tra di loro, delle sue squadre, la ricerca di veloci transizioni attive per risalire il campo, l'inserimento senza palla della mezzala per dare profondità e compensare i movimenti incontro dell'attaccante (ieri erano Biondini, Nocerino, Vidal e Khedira, oggi McKennie), etc. sono tutti leit motiv del Calcio di Allegri. Pertanto, non deve nemmeno sorprendere questa partenza a rilento della Juventus, dato che l'ex-allenatore, tra le altre, di Cagliari e Milan impiega sempre un periodo iniziale di studio della rosa che ha a disposizione, prima di restituire alla sua squadra una forma compatta, definita e, soprattutto, definitiva e cominciare, pertanto, a carburare.
Eh per l'appunto: è il solito Allegri; ma l'ultimo Allegri risaliva a 2-3 anni fa. Forse sarebbe il caso di apportare qualche modifica. Lo fanno tutti, da Pep a Klopp a Conte.
Capisco il periodo di rodaggio ma 2 punti in 4 partite, con la rosa che ha a disposizione, sono davvero preoccupanti per i gobbi.
A Di Francesco si può dire tutto, tranne che sia un allenatore integralista o che abbia sempre "forzato" le sue squadre a giocare con il 4-3-3. Appena giunse alla Roma dal Sassuolo, dovette subito far fronte alla partenza di Salah e alla sua sostituzione con Defrel (voluto da lui, a dirla tutta), Schick e Ünder, ossia una seconda punta, un vice-Džeko e un giovane all'epoca ancora troppo acerbo per il Campionato italiano. Morale della favola: iniziò la stagione provando diverse soluzioni per attuare il 4-3-3, ma alla fine si arrese e la chiuse con un 3-4-2-1 fortemente asimmetrico (grazie alla licenza concessa a Nainggolan di svariare un po' ovunque, sulla trequarti). L'annata seguente ricevette "in regalo" dalla sessione estiva di mercato del 2018 un altro esterno offensivo molto acerbo (Kluivert), due trequartisti come Cristante (reduce da una stagione all'Atalanta in cui Gasperini lo schierava immediatamente alle spalle della prima punta) e Pastore e un altro centrocampista centrale come Nzonzi: in pratica, la mancata sostituzione delle mezzali che erano state cedute in quella stessa finestra di mercato (Nainggolan e Strootman) e l'abbondanza di trequartisti furono i fattori principali che costrinsero di fatto Di Francesco a "sposare" la causa del 4-2-3-1. Ma anche nella sua breve parentesi alla Sampdoria (squadra che da anni si fondava sul rombo di centrocampo e le due punte, tipici elementi del Calcio predicato da Giampaolo), optò fin da subito per il 3-4-1-2, con Ramírez trequartista e uno tra Bonazzoli, Caprari o, molto più spesso, Gabbiadini affianco a Quagliarella. Il Cagliari, dopo il Sassuolo, ha rappresentato forse l'unica sua vera possibilità di riproporre qualcosa che si avvicinasse teoricamente al 4-3-3, ma comunque pur sempre con diversi accorgimenti dettati dalla necessita di restituire centralità (non solo in senso simbolico, ma proprio letterale, ossia di occupazione centrale della trequarti) a João Pedro. Quest'ultima fase della sua carriera con il Verona, infine, nemmeno la prendo in considerazione, data l'insensatezza della convinzione che una squadra evolutasi nell'ultimo biennio secondo i dettami di Jurić, potesse davvero funzionare con Di Francesco, che comunque ha provato ad insistere con la difesa a tre e con il sistema di marcature a uomo. Tutto questo discorso non è volto a una difesa dei meriti di Di Francesco, né tantomeno a volerlo rivalutare come allenatore, anche perché a me non è mai piaciuto. Tuttavia, ripeto, affermare che sia un allenatore integralista è un falso storico.
I nomi che hai fatto in attacco, escluso Kean, erano presenti anche lo scorso anno.E infatti, pur sottraendo dall'equazione i gol dello scorso Campionato di Cristiano Ronaldo, il reparto offensivo della Juventus ha saputo comunque produrre 28 gol, nella passata annata di Serie A (esattamente come il fronte d'attacco dell'Inter Campione d'Italia, al netto di Lukaku, per intenderci). Quest'anno, con un minutaggio maggiore ripartito fra tutti gli effettivi juventini dalla trequarti in su, non vedo quali problemi realizzativi la squadra di Allegri potrebbe mai riscontrare, perlomeno in termini di qualità dei singoli. Semmai, è la proposta di gioco perseguita dal loro allenatore che potrebbe tarpare le ali ai giocatori offensivi della Juventus, non certo viceversa.
Certo, se segnano dieci gol a testa avranno un bel bottino. (...) Ma la realtà è che questo non avverrà.Alla Juventus non serve affatto che TUTTI gli elementi del proprio reparto offensivo segnino dieci gol a testa in Campionato, per poter arrivare tra le prime quattro in classifica. Quando i bianconeri si laurearono Campioni d'Italia nel 2014/15 (primo anno di Allegri sulla panchina juventina), solamente Tévez superò i dieci gol nel torneo. Nel 2015/16, solo Dybala e Mandžukić riuscirono ad arrivare in doppia cifra realizzativa (parlando sempre di Serie A). Nei due anni successivi, ci riuscirono entrambe le volte esclusivamente Dybala e Higuaín, e comunque per loro fu sempre Scudetto, alla fine. Addirittura, nel 2018/19, al di là di Cristiano Ronaldo, nessun altro della rosa bianconera sfondò il muro dei dieci gol, eppure la squadra di Allegri vinse il titolo con una facilità imbarazzante. Idem nel 2019/20, in cui, oltre al portoghese, fu nuovamente il solo Dybala a superare quota dieci reti. Questi dati confermano che Allegri non ha certo la necessità impellente di mettere ogni singolo elemento del proprio reparto offensivo nelle condizioni di arrivare a/superare la doppia cifra realizzativa: non è da questo elemento che passano le probabilità della sua squadra di piazzarsi tra le prime, al termine del Campionato.
Potrei sbagliarmi, ma non ricordo una partenza del genere di Allegri, con i bianconeri.Se la Juventus dovesse vincere la prossima partita contro lo Spezia, uguaglierebbero la media punti, sempre nelle prime cinque giornate, della stagione 2015/16.
E infatti, pur sottraendo dall'equazione i gol dello scorso Campionato di Cristiano Ronaldo, il reparto offensivo della Juventus ha saputo comunque produrre 28 gol, nella passata annata di Serie A (esattamente come il fronte d'attacco dell'Inter Campione d'Italia, al netto di Lukaku, per intenderci). Quest'anno, con un minutaggio maggiore ripartito fra tutti gli effettivi juventini dalla trequarti in su, non vedo quali problemi realizzativi la squadra di Allegri potrebbe mai riscontrare, perlomeno in termini di qualità dei singoli. Semmai, è la proposta di gioco perseguita dal loro allenatore che potrebbe tarpare le ali ai giocatori offensivi della Juventus, non certo viceversa.
Alla Juventus non serve affatto che TUTTI gli elementi del proprio reparto offensivo segnino dieci gol a testa in Campionato, per poter arrivare tra le prime quattro in classifica. Quando i bianconeri si laurearono Campioni d'Italia nel 2014/15 (primo anno di Allegri sulla panchina juventina), solamente Tévez superò i dieci gol nel torneo. Nel 2015/16, solo Dybala e Mandžukić riuscirono ad arrivare in doppia cifra realizzativa (parlando sempre di Serie A). Nei due anni successivi, ci riuscirono entrambe le volte esclusivamente Dybala e Higuaín, e comunque per loro fu sempre Scudetto, alla fine. Addirittura, nel 2018/19, al di là di Cristiano Ronaldo, nessun altro della rosa bianconera sfondò il muro dei dieci gol, eppure la squadra di Allegri vinse il titolo con una facilità imbarazzante. Idem nel 2019/20, in cui, oltre al portoghese, fu nuovamente il solo Dybala a superare quota dieci reti. Questi dati confermano che Allegri non ha certo la necessità impellente di mettere ogni singolo elemento del proprio reparto offensivo nelle condizioni di arrivare a/superare la doppia cifra realizzativa: non è da questo elemento che passano le probabilità della sua squadra di piazzarsi tra le prime, al termine del Campionato.
Se la Juventus dovesse vincere la prossima partita contro lo Spezia, uguaglierebbero la media punti, sempre nelle prime cinque giornate, della stagione 2015/16.
Allegri vs Chiesa : "deve crescere qui siamo alla Rubentus ...."....vuoi vedere che, in parte anche per problemi economici, ...ce lo rimandano Cre_pap ?
Certo che un attacco nico-vlahovic-chiesa ci porterebbe in zona alta classifica...Non credo che abbia intenzione di tornare a Firenze.
Osservazione di Firenzeviola: "ITALIANO, -1 da Iachini e Prandelli. 14 gare in meno" .
Ad un solo punto dal totale fatto nel campionato scorso e questo dimostra che nonostante la difesa a centrocampo, nonostante alcuni giocatori ritenuti bravi che sottoperformano, nonostante i saluti del serbo, oggi abbiamo una squadra con la quale (coi giusti innesti volta per volta), possiamo augurarci di poter tornare campionato su campionato a lottare per le più alte zone di classifica.
Ragazzi comunque la Lazio sono 2 mesi che gioca il miglior calcio d’Italia. Sarri, come in tutte le esperienze passate più importanti, ha ingranato la marcia dopo 6 mesi ed adesso tenere il passo dei biancocelesti sarà difficile, se non impossibile.Concordo, io neanche li guardo più nel tabellino. È la Roma da puntare
È morto Mino Raiola.
Credo mancherà a pochi, tra gli appassionati di calcio, ma è sempre triste quando una persona se ne va giovane (54 anni...). Tanto denaro e tanto potere ma davanti alla morte siamo tutti uguali. Scusate la banalità. RIP
Se vincevi con Salernitana e Udinese (non corazzate imbattibili), te ne fregavi dell'aiutino alle romane.Non per far polemica, davvero, ma giusto per ricordare meglio: quale sarebbe "l'aiutino" dato alla Roma? No perché, parlando esclusivamente delle recenti uscite dei giallorossi in Campionato, io ricordo due rigori clamorosi negati alla squadra di Mourinho: il primo con la Salernitana, per fallo netto su Mkhitaryan in area di rigore granata, mentre il secondo a Napoli, contro i partenopei, quando non è stata sanzionata l'uscita con cui Meret ha travolto Zaniolo.
Milan campione d'Italia.Mi associo.
Devo dire di essere felice per Pioli, gran bella persona.
Ha durato fatica la Roma (...) e la Cremonese ha rischiato di pareggiare. In più ha perso Wjinaldum e Zaniolo per infortunio.La Roma, in queste due prime uscite stagionali, ha faticato esclusivamente a convertire le proprie occasioni da gol. Per il resto, rimane una squadra con un tasso qualitativo davanti nettamente tra i migliori del Campionato e con un reparto difensivo ormai affiatato e solidissimo. Appena la forbice percentuale tra xG e reti effettivamente segnate dovesse normalizzarsi ed appiattirsi il più possibile (cosa ad ogni modo non scontata, dato che Abraham e Zaniolo rimangono giocatori straordinari, ma comunque da underperformance, sotto questa specifica voce statistica), i giallorossi riusciranno magari a chiudere prima le partite. Posto che, a mio avviso, non è nemmeno questo il problema della Roma attuale, dato che è da ormai un anno che vince molte partite con uno scarto minimo (e spesso con clean sheet). Semmai, il vero salto qualitativo lo dovrà fare contro le prime della classe: anche lo scorso anno, i giallorossi hanno vinto zero partite su otto, contro le squadre classificatesi alla fine nelle quattro posizioni di vertice del Campionato italiano.
Vista la semifinale di Champions, è un po' di spunti l'ha data. Il primo è che il Milan è una Juve con Leao. Il secondo che vediamo un Napoli in una forma molto calante. Ha dominato la gara ma non è stato capace di creare azioni pericolose. La terza che alcuni giocatori del Napoli sono sopravvalutati. Un po' come la Fiorentina anche loro sono messi in evidenza da un modo di gioco che li esalta. Penso anche a Kvara che nel girone di ritorno lo bloccano spesso. Sia chiaro, è forte, ma forse non da ribattezzato Kvaradona. Il vero fuoriclasse di quella squadra è Osimhen. Però il Milan è uno spot contro il calcio.