Il mio ricordo di Diego è legato a tanti anni fa. Era l'86 o l'87. Il Napoli era in corsa per lo scudetto e venne a Firenze una domenica d'inverno. Della partita ricordo poco, ma del pubblico che Maradona riusciva a trascinare mi ricordo come fosse ora.
Una marea umana che fece diventare il Franchi, che in quanto a tifo, non è secondo a nessuno, una succursale del S. Paolo, una colonna sonora assordante che cantava "O mamma mamma mama, sai perchè ... etc."
Non so come fecero ma vennero in 20000, occuparono letteralmente la Maratona, tanto che gli abbonati, abituati ad arrivare all'ultimo momento, trovarono il loro settore completamente occupato, e, per evitare disordini, fu deciso di spostarli tutti in tribuna, con la confusione inevitabile che ne venne fuori.
Tutto per un solo piccolo e grande essere umano che col pallone riusciva a fare cose impensabili, ma che, è stata quella, penso, la vera grandezza del giocatore, trasformava letteralmente i compagni di squadra, trascinava i dirigenti della società, rendeva estasiati i tifosi. Che in lui si riconoscevano all'unisono.
Credo che non riuscirò a vedere più nessun calciatore come Diego Armando Maradona.
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