In principio c'era Moggi, nella tradizione ben solidificata degli Agnelli, Berlusconi, Moratti sr, il deux-ex-machina del calcio italiano che con la GEA controllava tutto il mercato calciatori: se alla J. ne serviva uno lo ... circuivano tramite la stessa, lo reclutavano nelle proprie fila e, come per miracolo, quello finiva alla corte degli Agnelli.
Una volta fatto fuori Moggi (la cui colpa maggiore non era parlare con gli arbitri-con quelli ci parlavano tutti- ma gestire un sottobosco di affari più o meno leciti sul quale la Procura Sportiva, e non, si guardarono bene di indagare), con "calciopoli", il sistema-mercato si è raffinato fino a raggiungere i livelli interplanetari .... stupefacenti (e chi vuol capire capisca).
In tutto ciò le società più famose ci sguazzano con somma soddisfazione, complici o prigioniere di un andazzo sempre più caro, sempre più a debito, sempre più vergognoso. Gli stipendi e le commissioni che questi "signori" si prendono e/o distribuiscono sono uno schiaffo alla bellezza del gioco del calcio, e, prima o poi, faranno saltare tutto il banco.
La legge Bosman non era certamente nata per arrivare a tutto questo !