Ci sta che le cose possano non andare come sperato. C'è chi si è ritrovato a lottare per lo scudetto con una squadra non attrezzata per farlo così cone chi è retrocesso con una rosa tutt'altro che scarsa.
Fa parte del gioco, ed è pure il suo bello se vogliamo, qualcosa che alla prima di ogni campionato ti fa sperare (non costa nulla) che magari proprio questo è l'anno buono, chissà...
Quando però capisci che non è aria, e sono due mesi che non gira per nulla bene, bisognerebbe correre ai ripari.
Qui invece c'è una ostinazione strepitosa, lodevole se non ci facesse sprofondare in classifica perché significa credere in qualcosa senza vacillare se uno ci pensa bene.
Purtroppo non paga.
Ora, l'allenatore ha firmato un salato rinnovo in estate e pare non consideri neppure lontanamente le dimissioni, il che torna con la forte convinzione che ha nelle sue idee. Pare di capire che lui sua convinto che i principi sono giusti, ma sono messi in pratica da capre e lui non può farci nulla.
Io, come credo molti altri, non credo sua così.
Credo, come dico da questa estate, che il materiale che ha a disposizione sia grossomodo comparabile a quello dello scorso anno, poggio e buca fa piana si dice a Firenze. Allora com'è possibile questa involuzione?
Di getto dico che, oltre ad aver trascorso un mese e mezzo a sciogliersi dalla assurda preparazione estiva, ci hanno preso le misure tutti. Pure la Lazio di Sarri, mai stato un contropiedista puro, ci ha aspettato per poi bucarci regolarmente. Pare che il giochino sia chiaro anche ai cartelloni pubblicitari oramai, solo italiano pensa di poterla sfangare comunque, oramai credo sia la sua ultima convinzione ferrea.
Dunque dovrebbe fare un passo indietro e cambiare qualcosa, abbandonare questa sterile ostinazione e tentare la carta sorpresa.
Ce la farà? Mah, ho i miei dubbi. Lo credevo più preparato, e questo significa anche più flessibile, ma mi sta facendo ricredere.
Solo la dirigenza, ahimè che dirgenza, può avere il polso della situazione, e starà a loro prendere eventuale decisione drastica. Solo che, conoscendo Commisso e memore del suo mea-culpa sull'esonero Iachini, vedo un preoccupante stallo all'orizzonte.
Non resta che puntare su Italiano: sulla sua ritrovata lucidità oppure sulla sua dignità e conseguenti dimissioni, tutto passa da lui e non dagli struzzi che girano tra campini e viola Park...