Può darsi, ma non ne ho certezze, che quest'anno, con la partenza delle partite ufficiali prima di ferragosto, a queste latitudini, il clima abbia inciso sulla preparazione estiva, sullo stato di forma e sulla maggior probabilità di infortunarsi. L'imminenza di un "mondiale" poi fà sì che se un calciatore deve scegliere se giocare o no, sceglie sempre il "no", pur di non perdere il Qatar.
La non abitudine a giocare 3 partite a settimana può essere l'altro motivo della nostra partenza falsa, legata alla necessità di non "toppare" il preliminare della Consolation Cup.
Terzo ed ultimo alibi, ci metto anche l'incertezza palesata dalla società nelle trattative ultime di fine-mercato, con la mancata sostituzione di Nastasic, la trattativa con l'Empoli (col quale si riconferma la mia repulsione a trattare con loro !) che a me personalmente ha dato l'impressione di non avere le idee chiare su cosa fare e come farlo. Ranieri Khuamè e Zurkowsky sono li a dimostrare la mancanza di una seria programmazione, soprattutto quest'anno, con la Coppa da disputare.
Detto questo, restano, per me, saldi tre principi:
- la fortuna o la sfortuna delle squadre le fanno i calciatori;
- il successo o l'insuccesso degli allenatori non lo fanno i moduli, gli schemi, ma sempre i calciatori;
- i soldi spesi dalle società sono investimenti o rimesse a seconda di chi si compra; Mandragora e Amrabat son costati 30 mln, Torreira con 15 lo portavi a casa.
La materia prima, il prodotto confezionato e finito di una società di calcio sono sempre i calciatori.
Ed è su quel terreno che si giudica il lavoro degli addetti. I risultati danno il polso del lavoro fatto.
E, mescolare, come viene fatto ogni tanto, i soldi spesi per l'acquisto della Fiorentina SpA, la gestione delle infrastrutture, dello stadio, del Centro Sportivo, con gli introiti della cessione di Vlahovic e la rivalorizzazione di Amrabat (tutta da dimostrare, tuttavia) è quanto di più sbagliato si possa fare.
Sono due cose diverse e più di tutti dovrebbe saperlo il nostro Presidente se è vero come è vero che ha creato una società modello come Mediacom.
La conferenza dell'altro giorno era ideale per un "Consiglio d'Amministrazione" laddove si approvano i bilanci, ma .... in un contesto sportivo, con giornalisti sportivi che in materia economica confondono le entrate con le uscite ... che c'entrava !
... e questa confusione di piani, tra la scrivania ed il campo finisce sempre per ripercuotersi sull'andamento della squadra, perchè a qualcuno può venire il dubbio che tutta questa voglia di far crescere la Fiorentina in fondo in fondo non ci sia e che chi ha appena firmato un prolungamento di contratto stia per pentirsene, oppure chi ha lasciato club prestigiosi con la speranza di rilanciarsi possa avere il dubbio di chiedersi ... dove cavolo sia capitato.
Questo secondo me potrebbe essere il quarto alibi, l'alibi più subdolo, al di là degli ormai conclamati errori tecnici di valutazione.