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Post - Gabriel_Omar

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 03:18:14 pm »
Sì certo, come no, Toldo grande esperto di questioni nordafricane.
No, probabilmente Toldo in effetti non è questo fine conoscitore del mondo nordafricano. Invece il Dipartimento federale degli affari esteri della Svizzera penso di sì: https://www.eda.admin.ch/deza/it/home/paesi/nordafrica.html

E che ne dici dell'Istituto per gli studi di politica internazionale?
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/approfondimento-la-gestione-dellimmigrazione-vista-dai-paesi-del-nord-africa-e-del-medio-oriente-21316

Possono essere considerate fonti autorevoli, queste che ho appena citato (e sono proprio le primissime che ho trovato effettuando una rapida ricerca)? O nemmeno loro, così come i giornalisti di Mediterranea (vedi articolo inoltrato stamattina da Sololaviola) e i responsabili dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, TUTTI concordi nell'annoverare l'Egitto tra i Paesi nordafricani (posto che continuo a ripetere che non serve certo leggere articoli scientifici, per avere conferma di ciò: basterebbe consultare un qualsiasi mappamondo/cartina geografica stampata negli ultimi sessant'anni), hanno voce credibile in capitolo? Possibile che stiano tutti toppando? Generalmente, quando vedo diverse macchine su una stessa corsia venire nella direzione opposta alla mia, non penso che siano tutti in contromano.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 12:25:45 pm »
Si vede che anche Toldo si sarà sbagliato:
https://m.insideroma.com/news/breaking-news/toldo-salah-e-un-altra-dimostrazione-di-quanto-il-calcio-nordafricano-sia-in-crescita-id.55103

(...) ribadisco il mio concetto sportivo e cioè: in Viola non c'è mai stato un nordafricano forte.
Alla Roma non c'è mai stato un sudamericano forte.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 11:56:50 am »
Per Nordafrica si intendono tendenzialmente i paesi magrebini.
Ma "s'intendono" da chi? Al momento, le fonti più autorevoli (da Wikipedia alla Treccani) riportano una spiegazione molto chiara. Il Maghreb è un "sottoinsieme" del Nordafrica (volendo semplificare al massimo) e, infatti, in lingua araba, il termine indica appunto la regione occidentale dell'Africa settentrionale, in contrapposizione al Mashriq, che invece comprende quella orientale. I Paesi nordafricani, nel loro insieme, sono, molto semplicemente e come si evince dalla parola stessa, quelli che popolano le coste nordiche africane (e, dunque, anche l'Egitto, ovviamente). Ma è proprio tautologico, non si tratta di opinioni soggettive.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 11:10:15 am »
Spero sia una cazzata perché il prezzo sarebbe stato eccellente per i tempi che corrono:
https://www.labaroviola.com/laudisa-il-sassuolo-chiedeva-25-milioni-per-berardi-la-fiorentina-non-aveva-liquidita/149366/
Sì, era una cazzata: https://www.violanews.com/calciomercato/carnevali-per-cedere-locatelli-ci-abbiamo-messo-2-mesi-berardi-non-si-muove/

«Berardi per noi ha un valore economico ancora superiore a quello di Locatelli» (parole e musica di Carnevali, DS del Sassuolo). Tradotto: per cedere Berardi in quest'ultima sessione di mercato appena conclusa, il club neroverde non avrebbe accettato alcuna proposta inferiore ai quaranta milioni di euro complessivi.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 10:22:38 am »
Per nordafricani tendenzialmente si intendono i libici, marocchini, algerini e tunisini. Effettivamente, gli egiziani non sono considerati nordafricani perché hanno una storia differente ed anche perché si affacciano sul Mar Rosso e penisola araba, sono considerati arabi per etnia.
Anche in questo caso, mi sento di poter affermare che storia ed etnia non possono interferire con la geografia. L'Egitto confina con l'Arabia Saudita, ma rimane un paese africano. Poi sulle differenze culturali ed etniche dei vari paesi nordafricani ci sarebbe ovviamente tanto da dire, ma c'entra relativamente con il discorso in questione. Anche Italia e Spagna hanno una storia differente, però restano sempre due paesi dell'Europa meridionale: non è che data la vicinanza con il Marocco degli iberici, allora questi ultimi si possono considerare parte integrante dell'Africa.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 09:34:23 am »
Gli egiziani non si ritengono nordafricani per razza: se domandi a cento di loro, ben novanta ti diranno che sono musulmani e forse arabi, ma nordafricani quasi nessuno.
Non è per insistere, perdonami, ma fatico a capire cosa c'entrino la razza o la religione con la geografia, in questo specifico caso. E' come dire che i pugliesi si sentono per la stragrande maggioranza cattolici, non del Sud-Italia: non ha senso. Il Nordafrica non è un culto, né uno stato d'animo, ma è, molto più semplicemente, quella regione dell'Africa che si estende a nord del deserto del Sahara. E l'Egitto ne fa parte, qualsiasi cosa pensino o dicano gli egiziani con cui hai parlato.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 04, 2021, 09:15:12 am »
Di sicuro quindi non nordafricano.
Continuo a non seguirti. L'Egitto fa certamente parte del Nordafrica: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nordafrica

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 03, 2021, 09:46:25 pm »
È arabo, non nordafricano.
Salah è egiziano.

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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 03, 2021, 09:08:09 pm »
I nordafricani alla Viola non hanno mai fatto grandi cose (...).
Beh, oddio.


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Mercato / Re:MERCATO ESTIVO 2021
« il: Settembre 03, 2021, 02:59:40 pm »
Mi permetto di intervenire, anche qui, da osservatore esterno. Condivido l'opinione generale del forum che valuta questa sessione di mercato appena conclusa dalla Fiorentina essenzialmente monca, anche se partita con il razzo: l'arrivo di un (altro) esterno offensivo che potesse dare maggior solidità al reparto offensivo e la mancata cessione (o, meglio ancora, il mancato rinnovo) di Vlahović sono due falle operative non di poco conto, per quanto ancora colmabili nei prossimi mesi. Tuttavia, bisogna considerare che una qualsiasi dirigenza si muove sempre all'interno di determinati confini, stabiliti principalmente dal punto di equilibrio tra budget e obiettivi. E gli obiettivi auto-imposti dalla proprietà gigliata mi sento di poter dire che prevedono un graduale (ma non immediato) miglioramento dei risultati. E questo non (solo) per mancanza di ambizione, ma, molto più semplicemente, perché è pressoché impossibile trasformare, nell'arco di una singola sessione di mercato, una squadra che nelle ultime tre stagioni non ha mai nemmeno raggiunto i cinquanta punti in classifica, in una che invece possa nell'immediato attentare concretamente ad una qualificazione europea, a meno di non comprare i de Ligt, Verratti e Vinícius di turno e/o salvo suicidi multipli e contemporanei delle società che le sono arrivate sopra. Di conseguenza, il plan della Fiorentina è stato quello di migliorare in determinati settori (a cominciare dall'allenatore, che comunque rimane la pietra angolare da cui ripartire, per un nuovo progetto tecnico), senza però entrare in "panic mode" ed effettuare investimenti che si sarebbero potuti rivelare controproducenti, perlomeno dal lato finanziario. Andando nel concreto: piuttosto che spendere quaranta milioni di euro per Berardi, alias quella tipologia di giocatore che innalza concretamente ed istantaneamente il livello qualitativo della rosa viola, ma che, allo stesso tempo, non le permette di competere alla pari con le squadre che nella passata Serie A si sono suddivise i primi sette posti, Pradé&Co. hanno convenuto, proprio in virtù di queste considerazioni, che non c'era urgenza di spendere un tesoretto così importante, per ritrovarsi con un organico che sarebbe comunque rimasto fuori dai piani alti della classifica e che, al massimo, pur con un Berardi in più nel motore, avrebbe potuto scalare tre/quattro posizioni, ma continuando a non poter ambire alla qualificazione alle competizioni europee. Molto meglio, secondo il loro punto di vista, migliorare la squadra in determinati punti strategici, ma senza svenarsi inutilmente, cominciando a far sedimentare e germogliare il lavoro di Italiano e iniziando intanto a capire su quali elementi puntare anche in futuro, con la speranza di poter continuare a raccogliere i frutti del vivaio del club (e quindi dando spazio ai vari Bianco, Castrovilli, Ranieri, Sottil, Venuti, etc. su cui la Fiorentina DEVE puntare, per evitare di rimpiangerli un giorno, come accade oggi con Mancini e Zaniolo).

Bene, ora che ho provato ad interpretare la parte di avvocato del Diavolo, mi permetto di aggiungere, come ultima postilla, che tutta questa ricostruzione potrà essere giudicata positivamente solo in caso di rinnovo/permanenza (o, comunque, di cessione a prezzi che vadano dai settanta/ottanta milioni di euro in su) di Vlahović. Perché perdere a prezzi di saldo la gemma più preziosa del proprio organico, a causa di una gestione poco tempestiva del suo contratto, rappresenterebbe un disastro sia in termini economici, che di conseguenza operativi, per il progetto di crescita viola. Infine, capisco bene le ragioni sottese alla decisione di sospendere ogni trattativa per il Berardi di turno, dati i costi che rendevano l'operazione non conveniente (su questo punto, mi sono già espresso qualche riga fa). Capisco meno, invece, la logica alla base di non provare a strappare Zaccagni (che sembra cucito dal sarto per giocare all'interno del sistema di Italiano) dal Verona, dato il prezzo decisamente contenuto e la mancanza di una vera e propria asta, intorno al calciatore (non a caso, è stato ceduto solo poche ore prima del gong). Non credo che possa dipendere dal fatto che il neo-giocatore della Lazio avesse sempre reso meglio sull'out di sinistra, ossia la posizione dello scacchiere di Italiano occupata al momento già da González.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Settembre 01, 2021, 05:11:41 pm »
In mezzo a 'sto marasma televisivo e giornalistico, dove non conta nulla la competenza, importa la bella presenza (indifferentemente se uomini o donne) la "leggerezza" per attirare più clienti possibile, gli scoop inverosimili, l'ultima cosa che interessa loro mettere sul piatto è la tattica, l'analisi della partita, meglio soffermarsi su un rigore dato/non dato e crear polemiche che duran settimane se non anni e nei tempi di magra riproporli. Quindi quando si trovan persone con cui finalmente parlar di Calcio è una boccata d'ossigeno, in questo sito come hai detto tu ce ne sono molti, io do i miei due centesimi e ci vengo sempre volentieri. A proposito, Sconcerti purtroppo non è solo un tifoso Viola, ma uno che ha combinato casini in società e che evito volentieri di ascoltare e leggere.

P. S. E' vero che sei esterno, ma Batistuta è il trait d'union tra le nostre squadre, quindi benvenuto Gabriel_Omar.
Ringrazio davvero per il benvenuto  :)

Sapevo che con il riferimento a Batistuta (sempre sia lodato) avrei attirato immediati consensi, qui dentro. Ero per questo indeciso tra lui e De Sisti, ma con quest'ultimo sarei forse tornato troppo indietro con i tempi.

P. S. Non posso che concordare con la prima parte del tuo messaggio. Non è un caso che, sùbito dopo aver visto il match di turno, generalmente cambio canale o spengo la Tv, senza soffermarmi a guardare tutto il circo mediatico del post-partita. Non è snobismo, è che proprio non riesco a trovarci spunti interessanti, nemmeno a cercarli con il lanternino.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 31, 2021, 02:31:24 pm »
Analisi perfetta, devo dire che è interessantissimo leggerti. Quindi ti chiedo se sei un "addetto ai lavori".

Ciao.
Ciao a te e grazie davvero delle parole di apprezzamento, che ovviamente fanno sempre molto piacere. Per quel che può valere, anche il sottoscritto trova le vostre conversazioni alquanto feconde di spunti interessanti e, pertanto, terreno fertile per discutere di Calcio in maniera nient'affatto banale. E non lo dico come mera "captatio benevolentiae", ma lo penso realmente, altrimenti non mi sarei mai iscritto e men che mai avrei partecipato al dibattito, essendo oltretutto un "esterno".

Detto ciò, rispondo alla tua domanda: purtroppo no, non sono un addetto ai lavori (ahimè). La mia professione riguarda tutt'altri campi (la contabilità), ben più noiosi. Sono però un appassionato fortemente allergico al Pensiero Unico che negli anni si è stratificato, perlomeno in Italia, all'interno del dibattito calcistico mainstream. Sentire/leggere giornalisti come Sconcerti (vostro compagno di tifo, fra l'altro. Ma avrei potuto citare tanti altri esempi) che affermano che Guardiola abbia influenzato negativamente il nostro Calcio, in quanto «ci ha costretto a pensare» (cit. testuale), sinceramente mi mette i brividi. Ma del resto, asserzioni come questa sono lo specchio più autentico di un pensiero comune alquanto conservatore, reazionario e sospettoso di tutti i progressi tecnici e tattici che arrivano dal resto d'Europa. Esattamente così come i discorsi da bar degli opinionisti Sky rappresentano al meglio l'assoluta idiosincrasia della stragrande maggioranza del pubblico calciofilo italico per le sfaccettature, le sfumature e, in generale, per le analisi dettagliate: il tifoso medio ha bisogno di soluzioni e risposte semplici, tutto il resto viene rapidamente bollato e messo al bando. E su questo molti commentatori sportivi italiani ci sguazzano, anche perché non hanno assolutamente voglia di reimpostare il proprio impianto comunicativo, in quanto questo li costringerebbe ad aggiornarsi, a documentarsi e a tenersi costantemente al passo con i cambiamenti che, volenti o nolenti, da mezzo decennio hanno ormai fatto breccia persino all'interno dei nostri, generalmente sempre molto impermeabili, confini nazionali e influenzato tutta una nuova generazione (sia di allenatori/addetti ai lavori, sia di pubblico).

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 30, 2021, 08:38:00 pm »
Giocare con il 4-2-3-1 significa cambiare tutti gli schemi di squadra. Io dubito che Italiano cambi il suo credo.
I moduli non sono una rappresentazione dogmatica del posizionamento medio dei giocatori in campo: come SEMPRE accade dentro un rettangolo di gioco, la differenza la fa l'interpretazione. In particolare, nel passaggio tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1, la variazione principale riguarderebbe, perlomeno sulla carta, gli esterni offensivi, che dovrebbero tenersi maggiormente larghi ed occupare meno i mezzi spazi. Per il resto, Castrovilli continuerebbe lo stesso ad aprirsi per allargare le maglie avversarie (anche perché l'ex-Bari diventa un cavallo quando può giocare fronte alla porta, non spalle ad essa) e consentire il giusto scaglionamento dei giocatori che stazionano sulla trequarti avversaria, attraverso l'occupazione orizzontale dei cinque corridoi verticali che tipicamente ricerca Italiano. A livello di princìpi di gioco, insomma, non cambierebbe praticamente nulla, perlomeno non in fase di possesso. La Roma di Mourinho, per dire, ha iniziato questa stagione giocando nominalmente con il 4-2-3-1, ma poi quello che si vede in campo è un Pellegrini che si abbassa spesso sul centro-destra del cerchio di centrocampo per offrire una soluzione di passaggio diagonale in più, in fase di uscita dalla pressione, oppure per formare il triangolo laterale con terzino ed esterno (soluzione che ieri ha ucciso la Salernitana), mentre Veretout attacca l'area di rigore. Eppure, ripeto, sulla carta il francese dovrebbe giostrare allineato (o comunque vicino) a Cristante, mentre lo stesso Pellegrini, teoricamente, sarebbe il giocatore adibito a calpestare la zona centrale della trequarti (zona che, in queste prime uscite, è stata occupata principalmente da Mkhitaryan, che virtualmente sarebbe l'esterno offensivo). Tutto questo per dire che il Calcio di oggi (specialmente quello predicato da allenatori moderni e all'avanguardia come Italiano) non è più schematizzabile con la rappresentazione di meri moduli statici.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 25, 2021, 12:27:26 pm »
È ovvio che non parlo del solo Torreira. Se arrivasse un Berardi, un Celik, un Cabral come vice-Vlahovic avremmo assistito ad un allestimento di un undici di ottimo livello e da romano sai bene che Roma non fu costruita in un giorno. È importante capire la direzione che prenderà la dirigenza.
Assolutamente d'accordo con te su questo: la costruzione di una progettualità e la coerenza nel perseguire la via tracciata sono due degli aspetti che meglio rappresentano la cartina di tornasole delle reali intenzioni della dirigenza. Il problema, per la Fiorentina di oggi, è che negli ultimi anni (sia con la precedente gestione dei Della Valle, che con quella attuale) queste speranze sono puntualmente state disattese. Vendere Bernardeschi e Chiesa alla Juventus per oltre cento milioni di euro complessivi non è di per sé un dramma, ma lo diventa se poi quei due giocatori li vai a rimpiazzare, rispettivamente, con Eysseric e un Callejon sul viale del tramonto. Idem se si sceglie di sostituire pedine fondamentali (per quanto non prodotte direttamente dal vivaio) come Iličić, Muriel e Veretout (che ora fanno le fortune delle squadre che in Serie A si qualificano continuativamente per le competizioni europee) con i Théréau, Pedro dos Santos e Pulgar della situazione. Ecco, a mio personalissimo avviso, il futuro della Fiorentina, per uscire dal grigiore attuale, dovrà necessariamente passare attraverso una rivoluzione radicale di questo 'modus operandi'. Per concretizzare questo pensiero con degli esempi, si pensi al modello virtuoso dell'Atalanta, che negli ultimi anni ha ceduto, una sessione di mercato dopo l'altra, uno o due pezzi fondamentali del proprio organico, senza però mai intaccare negativamente la propria competitività, ma, anzi, addirittura incrementandola. Per riuscire a fare lo stesso, la Fiorentina dovrà dare innanzitutto priorità massima alle indicazioni dell'allenatore attuale e fiducia cieca (che, tradotto, significa senza badare nel breve termine ai risultati e al tabellino) al progetto tecnico intrapreso, senza date di scadenza e con un orizzonte temporale di ampio respiro. Secondo poi, dovrà cominciare a trasformare le cessioni imprescindibili in opportunità e non più in rimpianti: il che, significa che vendere Vlahović all'Atlético Madrid per ottanta e passa milioni può essere sì un'occasione di crescita, ma solo ed esclusivamente se al suo posto si andasse a prendere il Raspadori di turno (esempio randomico di giovane che costerebbe la metà della metà, con margini di crescita importanti e tagliato dal sarto per il gioco di Italiano), non i vari Choupo-Moting, Weghorst, etc. (il cui identikit è sinistramente simile a quello dei principali innesti viola dell'ultima decade).

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 24, 2021, 05:58:01 pm »
Io ho poca fiducia in questa dirigenza e il tuo intervento potrebbe essere valido, a patto però di attendere a questo punto la fine del mercato. Oggi la Fiorentina è una squadra che grazie a Italiano sopperisce ad un po' di magagne degli ultimi anni, ma parliamo di passetti. A fine mese si potrà capire invece la vera intenzione di questa dirigenza. Ma comunque è da stupidi aspettarci una squadra da Champions. Un buon primo passo sarebbe già quello di fare una squadra che lotti per gli ultimi posti europei.
Non potrà essere il solo acquisto di un Torreira, per quanto trattasi di un colpo importante (ma comunque tardivo, considerando che la squadra di Italiano ha già fatto tutta la preparazione estiva e giocato le prime gare ufficiali), a far rivalutare il 'modus operandi' di questa proprietà. Tra l'altro, la scelta di puntare sull'ex-giocatore della Sampdoria mi sembra più che altro una reazione alla sciagurata gestione del pallone in fase di impostazione da parte di Pulgar e soci, nell'ultima partita contro la Roma, piuttosto che il risultato a valle di un ragionamento calcolato e intavolato già da qualche tempo.

P. S. Ovviamente, se oltre al centrocampista uruguaiano, dovessero arrivare anche i Berardi e i Marcos Alonso di turno, allora il giudizio prenderebbe tutta un'altra piega.

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