Ci sono, secondo me, anche altre sfaccettature che vanno sapute gestire quando si ha intenzione di investire nel calcio e ciò vale sia per le società ormai navigate che per quelle che hanno iniziato da poco.
- il controllo interno
- la comunicazione all'esterno.
Se la società è convinta delle proprie scelte e gerarchie tecniche DEVE essere chiara con chi, alla fine, determina i risultati e va sul campo. Ma per farlo ci vogliono le persone autorevoli, che siano riconosciute tali. In genere è il Presidente od altra persona da esso delegata. Mi viene in mente, per intenderci, il duo Berlusconi-Galliani.
Domanda: noi, due così, li abbiamo ?
Anche comunicare all'esterno è importante. Si parte dalle conferenze stampa dell'allenatore, al comportamento della dirigenza della società: non ci deve essere diversità di vedute. Non si può dire cose diverse, tipo "la squadra è a posto così" e "subiamo troppe pressioni, che la squadra a volte non regge", oppure "siamo incazzatissimi" a "non ci gira niente per il verso giusto".
Infine, come è successo 15 giorni fa, lasciar credere che il peggio sia passato ed andare a contattare il probabile successore in panchina !
Domanda: siamo sicuri che negli ultimi due anni la comunicazione esterna ha funzionato ?
Sono errori che si pagano, in un mondo come quello del calcio, dove si sta per una settimana a parlare, parlare, parlare, sui social, sulle tv alle radio e non si presta attenzione alla preparazione delle partite.
Quello che accade sul campo è il frutto di tutta la settimana, se si è lavorato poco sul campo, poi la palla non la si vede, si arriva in ritardo, non si chiude al momento giusto, e si sbaglia tutto lo sbagliabile.
E se si è parlato più del futuro che del presente la testa dei giocatori non è lì dove dovrebbe essere. E' altrove. Ed anche ieri s'è visto.