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Post - Gabriel_Omar

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Settembre 14, 2022, 11:02:21 am »
Tolto Vlahovic, abbiamo comunque retto per il girone di ritorno (...).
Lo scorso anno, la Fiorentina, CON Vlahović in campo con la maglia viola, ha tenuto una media di 1,75 punti in Campionato. Senza il serbo a disposizione, invece, tale indice è crollato a 1,5. So che può sembrare una differenza di poco conto, ma, "spalmando" il dato sull'intero torneo, ne consegue che, aritmeticamente parlando (poi è ovvio che i fatti non seguano un andamento matematico, sebbene il campione considerato sia notevole e, dunque, ben rappresentativo), nel primo caso, la Fiorentina si sarebbe piazzata alle spalle della Juventus, con soli tre punti "e mezzo" di distacco dai bianconeri. Nel secondo, invece, non si sarebbe nemmeno qualificata per l'Europa, classificandosi tra Atalanta e Verona. Quindi la differenza è notevole, altroché.

Due giocatori facevano la Fiorentina. Il resto dei calciatori, quelli rimasti, per altro, erano lì per fare numero. Questo quello che si deduce da certi commenti. Pare possibile? A me no.
Mai detto questo. Anzi, ho più volte sottolineato che la coppia di centrali difensivi titolari della Fiorentina sia tra le migliori del Campionato. Statisticamente (ma non solo), poi, già nella passata stagione, un giocatore come Biraghi è risultato fondamentale: secondo i dati Statsbomb, infatti, lo scorso anno è stato fra i migliori terzini nei cinque maggiori campionati per azioni che portano al tiro (96esimo percentile), xA (85esimo) e tiri (87esimo). Inoltre, la sensibilità tecnica di Odriozola ha rappresentato una valvola di sfogo raffinata per la gestione del pallone e per la rifinitura in area, così come le letture di Bonaventura e i suoi tempi di inserimento hanno compensato diverse lacune dell'organico viola. Ma lo stesso González è stato importantissimo per come riusciva a creare superiorità numerica anche contro squadre chiuse, grazie alla mole quantitativa di dribbling che tentava e che portava a termine con successo. Detto ciò, tutto questo non esclude il fatto che la squadra abbia sofferto tantissimo la perdita, in pochi mesi, dei due pilastri fondamentali del gioco di Italiano. Ma è una conseguenza naturale, nonostante tu ti stia ostinando a ripetere che trattasi di una cosa impossibile: per fare un altro esempio, anche la Roma, lo scorso anno, poteva vantare diversi giocatori di qualità, perlomeno nell'undici titolare. Eppure, se dalla rosa giallorossa della passata stagione avessimo sottratto Abraham e Pellegrini, il rendimento della squadra di Mourinho sarebbe probabilmente crollato e la vittoria della Conference League sarebbe stata pura chimera. Ciò non equivale ad affermare che i vari Mkhitaryan, Smalling, Zalewski, etc. fossero soltanto elementi di contorno, ci mancherebbe. Tuttavia, è indubbio che un'eventuale assenza delle due colonne portanti della rosa romanista avrebbe conseguito un calo drastico delle prestazioni (e, quindi, dei risultati raggiunti) dalla medesima.

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Lo scorso anno con Torreira e Vlahovic per la sua parte ci furono un sacco di "miracolati" dalla cura "italiana", da Biraghi a Duncan, da Bonaventura a Igor che, mescolati con Odriozola e Gonzalez, fecero una stagione al di sopra, forse, delle proprie mediocrità palesate negli anni precedenti (ah, dimenticavo Saponara). Perché questi non ripetono quello fatto lo scorso anno?
Ma dove sarebbe il crollo di rendimento dei giocatori che hai citato? Biraghi mi sembra presenti gli stessi pregi (alquanto sottovalutati) e difetti di sempre, ma resta uno dei due o tre terzini più influenti della Serie A per il gioco della propria compagine. Specialmente quest'anno, in assenza di un regista "puro", la squadra di Italiano esce preferibilmente dal suo lato, anche perché l'ex-giocatore dell'Inter rimane uno dei pochissimi elementi dell'attuale rosa viola a saper dare verticalità e diagonalità al gioco. Il problema, semmai, rispetto allo scorso anno, è che sono cambiati i ricevitori dei suoi traversoni e dei suoi laser pass, dato che la trequarti è praticamente svuotata, mentre al centro dell'attacco si alternano due interpreti del ruolo che, per caratteristiche, soffrono moltissimo nella contesa delle palle alte, e questa criticità è emersa in maniera rilevante nel secondo tempo dell'ultima gara dei gigliati contro la Juventus. Duncan è stato sempre infortunato, così come González (comunque sostituito efficacemente da Sottil), mentre Bonaventura, nonostante l'età che avanza, rimane il coltellino svizzero del gioco della squadra, capace di interpretare in maniera efficace due/tre fasi. Poi ovvio che un suo calo fisico rappresenti più una probabilità che un'eventualità, ma questo è diretta conseguenza del fatto che, a disposizione di Italiano, non esista un suo sostituto naturale (forse giusto Saponara, ma al momento l'ex-tecnico dello Spezia lo vede come esterno offensivo). Infine, Igor è uno dei migliori centrali difensivi del Campionato italiano e, del resto, la tenuta difensiva mi sembra ad oggi l'ULTIMO degli attuali problemi della Fiorentina, che resta semmai una squadra asfittica, ma non certo poco solida.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Settembre 13, 2022, 08:36:30 pm »
Lo scorso anno la Fiorentina aveva in Torreira il giocatore che andava a prendere palla nella prima costruzione e che sapeva "leggere" la disposizione del pressing avversario, così da utilizzarlo a proprio vantaggio per far scorrere la sfera in avanti e trovare l'uomo libero alle spalle della linea di pressione dell'altra squadra, dando contestualmente fluidità alla manovra. In più, per l'intero girone di andata, Italiano poteva comunque far affidamento su un Campione come Vlahović, che non solo convertiva il numero di occasioni da rete che gli capitavano con percentuali bulgare, ma che addirittura permetteva un overperformance generale nel rapporto tra xG e gol segnati. Il fatto che questi due giocatori, una volta lasciata la Fiorentina, non siano stati degnamente sostituiti, ha comportato principalmente due conseguenze: che adesso la squadra gigliata pratichi un possesso palla sterile e poco efficace e che l'attacco sia asfittico. Un risultato talmente logico e "aritmetico", che questa mi sembra un'equazione matematica, più che una disamina calcistica.

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Il paragone Icardi/Torreira è da brividi, perdonami. Icardi è andato in Turchia a 29 anni e dopo anni di nulla, più come un fardello di cui liberarsi (prestito) che altro. Quasi una grana di cui disfarsi. Torreira c'è andato a 26 anni, nel pieno della carriera, a titolo definitivo e dopo una stagione di rilancio per una cifra modesta.
Sì, ma il punto è sempre lo stesso, ossia che il fatto che un giocatore finisca in un club come il Galatasaray non è di per sé dimostrazione di nulla. Icardi è approdato in Turchia per svariati motivi, certo, però è indubbio che si stia comunque parlando di un centravanti che, nonostante il periodo di magra attraversato a Parigi, possa tranquillamente far la differenza in tre quarti delle squadre della Serie A ancora oggi. Idem Torreira, al di là delle questioni relative all'età, o al costo del suo cartellino. Ripeto, il Galatasaray è stata una tappa intermedia perfino del percorso di Ribery, figuriamoci.

L'articolo che hai postato mica l'ha scritto Ancelotti, eh. L'ha scritto un giornalista (mai sentito, personalmente) che potrebbe saperne di calcio quanto o meno di chi ci ha giocato a livelli infimi come me, poteva scrivere che era il nuovo Redondo e non mi avrebbe sortito alcun effetto per il peso che gli do. Ho due occhi e una testa, ho margine per ragionare da solo su quel che ho visto senza appoggiarmi a pareri di santoni o profeti del web.
Il punto non è capire chi abbia scritto quell'articolo, posto che il 95% degli articoli pubblicati su l'Ultimo Uomo rasentano una qualità e una competenza media introvabile in praticamente tutti i principali altri siti di informazione sportiva mainstream (di conseguenza, suggerisco la loro lettura a chiunque sia interessato a sviscerare un po' più nel dettaglio gli argomenti calcistici, ma non solo). La questione è analizzare per bene COSA ci sia scritto nell'articolo e quali dati empirici (statistici, oppure video/immagini a corredo) porti a dimostrazione di quanto esposto. Gli occhi e la testa ce li hai anche per valutare se quanto riportato "lì dentro" abbia o meno aderenza con la realtà dei fatti, quindi la sua lettura la consiglio a prescindere.

A me che Torreira sia stato depennato dalla rosa viola non mi è mai interessato più di tanto, (...) se ne trovano di giocatori in quel modo (...).
Ecco, su questo punto siamo invece d'accordo: rimpiazzare Torreira era un'impresa certamente meno complessa di quella che poteva rappresentare, invece, la sostituzione di Vlahović. E questo proprio in virtù del fatto che, di giocatori con le caratteristiche dell'uruguaiano, o comunque in grado di prendergli efficacemente il testimone in mezzo allo scacchiere tattico di Italiano, ce n'erano diversi, accessibili sul mercato. Peccato che Mandragora non fosse tra questi, dato che non ha NULLA a che vedere con l'ex-centrocampista, tra le altre, di Sampdoria, Arsenal e Atlético Madrid.

Perché, cosa inventava Torreira? Gli hai mai visto fare un lancio? Era bravo nel posizionamento tra le linee di passaggio, nel contrastare/pressare e nel muovere palla a due tocchi. (...) Per il resto, tantissimi recuperi palla e un pressing fatto bene.
Vabbè, hai detto nulla, insomma. Esattamente il tipo di profilo del centrocampista (anzi, regista) perfetto per interpretare al meglio il sistema di gioco di Italiano. Muovere la palla velocemente, toccandola poche volte e giocandola quasi sempre di prima, spesso a parete o cercando linee di passaggio corte dietro la prima o la seconda pressione avversaria, avanzare gradualmente palleggiando, ma provando comunque a vanificare il pressing avversario, anzi addirittura tentando di disordinare lo schieramento dell'altra squadra proprio attraverso un passing game nel corto di qualità e volto alla ricerca della superiorità posizionale: ecco, QUESTE sono tutte caratteristiche tipiche del gioco di posizione voluto da Italiano, non c'è alcuna necessità di "un Pirlo" che sappia usare il proprio piede come balestra per pescare con precisione millimetrica i tagli dei terzini o l'attacco alla profondità dei centravanti. Senza considerare che, come giustamente hai scritto anche te, l'importanza di Torreira per la Fiorentina, paradossalmente, lo scorso anno si è quasi sentita più in fase di non possesso, grazie all'intelligenza con cui si faceva trovare sempre nei pressi del possessore di palla viola (specialmente González), per poter riaggredire la sfera in caso di perdita della medesima. Se la Fiorentina, nella passata stagione, ha avuto uno dei più bassi indici di rapporto tra dribbling non riusciti e contropiedi subiti, lo deve principalmente a Torreira. A tutto questo, poi, quest'ultimo aggiungeva anche un tempismo svizzero negli inserimenti in area, con cui ha risolto diverse partite, issandosi contestualmente perfino come secondo miglior marcatore stagionale della squadra.

E, per inciso, molti ce li hai ancora in rosa e in campo, solo che prima correvano e incidevano, oggi fanno cacare.
Ma chi sarebbero questi giocatori che lo scorso anno facevano la loro parte, mentre in questa stagione il loro rendimento (chiedo scusa per l'anacoluto) sarebbe crollato? Maleh, in Serie A, ha sempre faticato moltissimo, proprio atleticamente, dimostrandosi forse ancora troppo acerbo ed evanescente per il contesto. González è infortunato, Igor rimane uno dei migliori centrali difensivi della Serie A, pur considerando l'errore commesso in occasione dell'ultima gara disputata contro il Bologna (ma, del resto, come ho scritto in uno dei commenti precedenti, anche in Salernitana-Fiorentina della passata stagione il brasiliano fu autore di una grossolana svista) e, del resto, quello difensivo mi sembra l'unico reparto della squadra viola che stia tutt'oggi reggendo bene. Chi altro rimane?

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Di Torreira ti ricordo solo la fila di squadre che c'era per prenderlo dopo la strabiliante (a sentire voi) stagione scorsa. Sai dov'è finito e per quanto, non un club di un campionato top e tantomeno per una cifra proibitiva. I dirigenti delle squadre di tutta Europa, dico dei campionati decenti, devono essere tutti rincoglioniti, come per magia.
Abbiamo già parlato anche di questo. Pure Icardi è finito al Galatasaray (ma potrei citare Ribery, nel 2005), eppure ciò non toglie che l'argentino, ai tempi dell'Inter, si fosse consacrato come uno dei centravanti più prolifici, letali ed efficienti che ci fossero in giro per l'Europa. L'importanza di Torreira (posto che nessuno lo ha paragonato a Pirlo o a Xavi, né tantomeno ha parlato di una "strabiliante" stagione) è ben descritta analiticamente dall'articolo che ho linkato nel mio post precedente e l'averlo sostituito con Madragora non ha alcun senso logico, prima ancora che tattico. Poi, come giustamente hai scritto anche te, ognuno si fa le proprie opinioni in merito, ci mancherebbe. Tanto alla fine, come sempre, parleranno i fatti.

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Il mercato è stato di "sostituzione", ovvero è stato preso un "omologo" di quelli che se ne sono andati.
E quindi? Questo modus operandi porta una squadra a pareggiare quantitativamente la rosa dell'anno precedente, ma non è scritto da nessuna parte che ciò comporti anche un contestuale miglioramento qualitativo. E questo lo ha fatto capire a parole pure lo stesso Italiano. Il Borussia Dortmund, per fare un esempio, ha de facto sostituito Håland con il 34enne Modeste (non considero ovviamente Haller a causa della grave malattia che sta combattendo, né Moukoko, per ragioni di età): possiamo dire che non sia peggiorata, perlomeno a livello di pericolosità offensiva? Il mercato non si dovrebbe fare con le figurine. La realtà è che la Fiorentina ha sostituito un fenomeno come Vlahović con i vari Cabral, Jović e Piątek (per soli sei mesi) e, guarda caso, in questa stagione ha segnato un misero gol complessivo in cinque partite consecutive (tra l'altro, una delle quali giocata con dei dopolavoristi lettoni, mentre un'altra potendo usufruire del vantaggio numerico di un uomo per quasi un'intera frazione di tempo). Ad ogni scelta di mercato corrisponde una conseguenza sul campo, è evidente.

A centrocampo hai cambiato il regista (...), per il resto sono gli stessi dell'anno scorso.
Hai detto niente: Torreira era il perno del gioco di Italiano ed è stato di fatto sostituito da uno scarto della Juventus, il quale, oltretutto, ha caratteristiche tecniche e tattiche completamente differenti, rispetto all'uruguaiano. Tra l'altro, non è nemmeno vero che, per il resto, la squadra viola sia composta dagli stessi elementi dello scorso anno, dato che Vlahović non è mai stato degnamente sostituito. In pratica, rispetto all'avvio della passata stagione, alla Fiorentina mancano tremendamente i due pilastri principali, su cui si sono in gran parte basate le proprie fortune della stagione 2021/22. E, secondo te, questo inciderebbe poco? Quando la Viola decise di sostituire i partenti Batistuta e Rui Costa (non c'è nessun paragone diretto, ovviamente) con Nuño Gomes e Baronio (anche in questo caso, non cito Adriano, a causa della giovanissima età del brasiliano, all'epoca in cui si trasferì a Firenze), passò, nell'arco di un paio di stagioni, dal non qualificarsi ai quarti di finale di Champions per due gol presi nei minuti finali di una partita contro il Bordeaux, alla retrocessione in Serie B.

E non ci raccontiamo che era Torreira a cambiare volto alla squadra, perché altrimenti si piega la realtà. Tranne la seconda parte di stagione, dove iniziò a fare "l'incursore", non ricordo giocate o partite da migliore in campo. Saranno i gol che fece ad aver riempito gli occhi della gente, che vi devo dire.
Ne abbiamo già parlato, l'importanza di Torreira per la Fiorentina dello scorso anno andava ben al di là dei gol (che comunque non vanno sottovalutati, dato che stiamo parlando di un centrocampista centrale che si è affermato come secondo miglior marcatore stagionale della squadra: senza i gol di Torreira, nella passata stagione, la Fiorentina si sarebbe classificata insieme/sotto al Verona o al Torino) o delle "giocate" ed è ben riassunta in questo ottimo articolo, di cui consiglio un'attenta lettura: https://www.ultimouomo.com/torreira-fiorentina-pressing-equilibrio/

C'entra forse il DS se la stessa squadra dello scorso anno, con qualche sostituto e poco più, riesce a fare 32 tiri di cui meno di dieci nello specchio della porta contro il Riga, che non vale una squadra della B italiana, finendo per pareggiarci in casa? E ancora, c'entra il DS se vinciamo con autorete del portiere con una neopromossa all'ultimo secondo di gara, o se non riusciamo manco a tirare in porta contro il modesto Empoli in undici contro nove?!
Ma certo che si, ci mancherebbe pure!

P. S. Comunque sia, la Cremonese ha pareggiato un paio di giorni fa anche contro l'Atalanta, pur giocando fuori casa, e la Fiorentina, nell'ultima partita contro l'Empoli, ha beneficiato del doppio vantaggio numerico per una sola manciata di minuti.

Ieri ne hanno commesse due in fotocopia di minchiate nell'arco di due minuti di orologio: se da Quarta potevi anche aspettartela, da Igor (il miglior centrale dello scorso anno in viola anche per continuità di rendimento) decisamente no. Si è rincoglionito tutto insieme, oppure la sua notevole mole, unita al fatto che sia imballato come una bancale di lattine di birra, non gli permette di essere quello che era fino a pochi mesi fa?!
Igor, che rimane comunque un gran difensore, gli errori grossolani li ha commessi anche lo scorso anno. Basterebbe ricordare l'ultimo Salernitana-Fiorentina: anche in quel caso si trattava di una condizione atletica carente?

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Stavolta io perlomeno riconosco più demeriti al lato sportivo che non agli operatori di mercato. Su questo si poteva fare anche meglio, ma quanto fatto prima dell'ultimo giorno non è stato male. Se poi in campo non ci capiscono una sega, il DS ha poco da rimproverarsi.
Per nulla d'accordo: se una squadra scende in campo con diversi giocatori totalmente disfunzionali tra loro, il responsabile di mercato che l'ha assemblata ha chiare colpe, altroché. Al di là della condizione fisica, che a mio avviso rimane un falso problema, a questa Fiorentina manca come il pane gente che sappia gestire la prima uscita del possesso, oltre che elementi in grado di cucire il gioco tra centrocampo (dove abbondano giocatori abili in fase d'interdizione e altri che spiccano per il tempismo negli inserimenti e il gioco senza palla, ma nessuno che possa raccordare le due fasi, al di fuori di Bonaventura e Saponara, che però hanno i loro evidenti e naturali limiti in termini di età, condizione fisica, continuità e mobilità) e attacco. Date queste carenze strutturali, il cambio di modulo rappresenterebbe un mero palliativo (ormai comunque quasi obbligatorio, data la scarsezza di risultati, anche solo per provare a modificare qualcosa), perché cambiando l'ordine degli addendi il risultato rimarrebbe in ogni caso il medesimo. E non tiro fuori nemmeno il discorso dell'incompatibilità dei giocatori presenti nell'attuale rosa gigliata con le idee di Calcio di Italiano, perché altrimenti entriamo di nuovo nel loop in cui ci chiediamo se è nato prima l'uovo o la gallina (ossia, se un allenatore deve adattare le sue idee ai giocatori a disposizione, o, viceversa, se dev'essere la società a plasmare una squadra ad immagine e somiglianza del primo: in merito, ognuno ha le sue idee).

P. S. Il fatto che la Fiorentina abbia concluso diverse operazioni già a Giugno, ossia prima di tutti i recenti anni, dipende quasi principalmente dal fatto che, quest'anno, la Viola avrebbe dovuto affrontare i preliminari di Conference League già nella prima metà di Agosto, senza considerare che la stessa Serie A sarebbe iniziata prima rispetto ai canoni tradizionali, e con tante partite immediatamente ravvicinate, a causa del Mondiale di Dicembre. Quindi la "tempestività" di Pradé&Co. in tal senso non può essere considerata un plus, ma semmai una necessità dettata dalle anomalie di calendario di questa particolare stagione.

Sai bene quanto in passato ho rotto le palle con Montella ed il suo possesso di palla inutile, quindi immagina come possa essere contento di vedere questa squadra fare il 75% di possesso e non impegnare mai il portiere avversario (...).
Ma infatti non bisogna mai confondere mezzo e fine: il possesso palla (termine molto vago, che si può declinare in ennemila modi differenti) rimane un mero strumento nelle mani degli allenatori, utile al raggiungimento di un determinato traguardo. Nello specifico, la ricerca del consolidamento del possesso che vuole Italiano ha come obiettivo primario quello di cercare di "stanare" l'avversario, invitandolo al pressing per poi liberare spazio dietro le sue linee di pressione. Il problema si presenta ovviamente contro squadre che rifiutano categoricamente il pressing e che si barricano dentro la propria trequarti, ma in quel caso la massimizzazione della percentuale di possesso è necessaria ad aumentare le possibilità di creare occasioni da gol. Il punto focale della questione è che, senza interpreti adatti, qualsiasi "possesso palla" rischia seriamente di diventare lento e, di conseguenza, stantio, prevedibile e inefficace.

Hai un allenatore talebano, e sai di averlo. Mi dici per quale motivo vai a prendere giocatori che poi saranno da arrangiare in questa squadra?
Che poi, ancor prima di questo, ci sarebbe da chiedersi per quale ragione non seguire i dettami di un allenatore che, nella stagione precedente, aveva finalmente trascinato il club fuori dal pantano della mediocrità, in cui sembrava essere imprigionata da ormai anni e anni. Al di là della (presunta o reale) "ortodossia" di Italiano, la dirigenza viola avrebbe a prescindere dovuto far di tutto per mettere quest'ultimo nelle migliori condizioni possibili per permettergli di continuare il suo lavoro di rinnovamento, che già aveva portato i primi frutti già al primo anno.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Settembre 02, 2022, 06:42:18 pm »
Primo, ragioni come se Vlahovic avesse fatto tutta la stagione con noi, ma così non è stato, e nonostante una lecita flessione abbiamo portato in fondo un ottimo campionato.
Vlahović non avrà giocato l'intera passata stagione con la Fiorentina, ma oltre la metà sì. E la sua importanza direi che si è vista e sentita, nella tara dei risultati della Viola dello scorso anno. Quindi, nell'effettuare il confronto, è ovvio che sulla bilancia vada incluso anche il peso specifico che la presenza del serbo ha avuto, seppur nella sola prima metà di Campionato 2021/22. Soprattutto considerando che la dirigenza gigliata, già a Gennaio scorso, non è certo riuscita a sostituirlo degnamente (cosa di per sé abbastanza difficile, in effetti).

Secondo, ragioni di Torreira come se fosse Pirlo ma, se escludi i gol che ha fatto nell'ultima parte di campionato, io non ricordo minimamente un giocatore che abbia spostato gli equilibri con qualche giocata/assist o cose del genere.
Mai detto che Torreira sia equiparabile a Pirlo o Xavi, ma la sua importanza all'interno della Fiorentina dello scorso anno è innegabile. A tal proposito, consiglio la lettura di quest'articolo, che spiega bene la centralità che aveva il giocatore uruguaiano per la squadra di Italiano: https://www.ultimouomo.com/torreira-fiorentina-pressing-equilibrio/

Importanza che andava ben al di là degli "assist o qualche giocata" (anche perché il suo ruolo e i suoi compiti erano ben altri), posto che i suoi cinque gol messi a referto con la maglia viola sono comunque risultati fondamentali, per la qualificazione della Fiorentina nella passata stagione ad una competizione internazionale.

Giocatore normalissimo, tant'è che è finito a giocare in Turchia da quanto è forte, nonostante non sia a fine carriera.
Anche Icardi è finito a giocare in Turchia. Poi per carità, opinioni personali, ci mancherebbe. A mio avviso, Torreira rimane tutto, fuorché un "giocatore normalissimo". E continuo a ripetere che la sua assenza si sentirà molto (anzi, direi che già adesso si sta sentendo), per la Fiorentina di quest'anno.

Per il resto, abbiamo un centrocampista in più (...).
Non che se ne sentisse davvero il bisogno, dato che, come scrivevo qualche pagina fa, i centrocampisti attualmente a disposizione di Italiano sono addirittura nove (!), per soli tre slot. Per la Fiorentina, era necessario aumentare il livello qualitativo, e non meramente quantitativo, del reparto: cosa che, con Barák (ottimo giocatore, sia chiaro, seppur con pregi e difetti evidenti: direi che è il Souček della Serie A) e Mandragora non penso sia stata portata a termine con successo.

Per il resto abbiamo (...) messo più fisicità in mezzo (...).
Sì, ma anche tolto quel poco di qualità da un reparto che, invece, ne avrebbe avuto assoluto bisogno. Anzi, semmai la necessità era proprio quella di aumentare il tasso qualitativo del centrocampo, non di diminuirlo.

Abbiamo poi sostituito un ormai spaesato Dragowski con un portiere che è stato nel giro della Nazionale, di sicuro non peggio del polacco.
Sì, ma stiamo parlando dei portieri di riserva, ossia un ruolo assolutamente marginale, nella tara finale del valore di una rosa. Tra l'altro, Gollini (che ritengo effettivamente un ottimo portiere, al pari di Drągowski) è sceso in campo con la Nazionale italiana soltanto per un paio di minuti di UNA sola partita (che l'Italia, per di più, stava conducendo in quel momento per tre a zero).

Fatico moltissimo a capire chi dice che siamo peggiorati dal mercato, pare un ragionamento figlio delle ultime prestazioni (...), piuttosto che una valutazione lucida.
Falso, ho espresso le stesse considerazioni in merito già nelle settimane precedenti e proprio su questo thread, quando faticavo a comprendere l'ottimismo/esaltazione che si respirava su questo stesso forum per il mercato che stava portando avanti la Fiorentina. I risultati deludenti della squadra di Italiano in questo inizio di Campionato, pertanto, non mi sorprendono affatto e, semmai, sono solo la conferma di quanto già pensavo uno o due mesi fa.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Settembre 02, 2022, 01:43:40 pm »
Il centrocampo attuale, con Amrabat centrale, è un centrocampo più fisico, con Torreira era inferiore atleticamente.
Però Amrabat faceva parte dell'organico viola anche lo scorso anno, eh, non è mica un acquisto di quest'estate. E' stato semplicemente "promosso" a titolare, ma esclusivamente perché si è scelto di sostituire il giocatore che nella passata stagione gli era davanti nelle gerarchie con uno che, invece, è di livello inferiore (oltre che costretto a giocare in una posizione di campo che palesemente non gli è idonea, aggiungo io).

Non è dello stesso avviso Italiano, che mandò con quella dichiarazione un messaggio alla società.
In realtà, mi sembra proprio che Italiano intendesse dire, nei suoi messaggi (non così) "subliminali" lanciati alla società gigliata quest'estate, quello che scrivevo io, ossia che la scelta di operare per sottrazione (e non con l'obiettivo di migliorare il livello qualitativo del centrocampo viola) abbia portato la Fiorentina ad iniziare questo Campionato con una rosa inferiore, rispetto a quella dello scorso anno. Punto di vista che, del resto, vedo che condividi anche te.

Amrabat, Mandragora, Maleh, Duncan, Bonaventura e Barak. Chi sono gli altri tre centrocampisti? Ci consideri Benassi e Bianco?
Sì, e Żurkowski.

Io non credo sia peggiorata.
Fatico a capire come si possa considerare che l'aver sostituito uno dei migliori attaccanti in Europa con un centravanti che, invece, per varie ragioni, ha segnato sette gol complessivi nelle ultime tre stagioni e uno dei perni fondamentali della Fiorentina dello scorso anno con un elemento acquistato come prima scelta del ruolo per la panchina, non certo per fare il titolare con continuità, non porti a un peggioramento complessivo della squadra. Specialmente considerando, poi, che gli altri reparti dell'organico gigliato sono rimasti più o meno immutati, fatto salvo un paio di sostituzioni di giocatori partenti con altri di medesimo livello. Cioè, proprio a livello logico e "ontologico", ancor prima che tecnico, il peggioramento mi sembra evidente.

P. S. E' come se la Roma decidesse di sostituire Abraham e Pellegrini con Mariano Díaz e Sensi, senza rinforzare nemmeno gli altri reparti.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 30, 2022, 11:37:11 am »
Alla fine di questo mercato, per ogni acquisto ci sarà stata una cessione.
Modus operandi non così sbagliato, del resto, considerando che la Fiorentina, ad oggi, dispone di nove centrocampisti in rosa (e non sto contando, per differenti ragioni, Castrovilli e Saponara, il quale, a mio avviso, troverà discreto spazio come back-up di Bonaventura): un'enormità, considerando che i posti a disposizione sono soltanto tre. Il punto focale della questione, semmai, è che i Viola hanno semplicemente aumentato quantitativamente il reparto, ma senza innalzare di una virgola la qualità, lo spessore e il livello tecnico del medesimo. Anzi, paradossalmente, nonostante tutti questi movimenti, l'attuale centrocampo gigliato è anche meno coerente con le idee calcistiche di Italiano, rispetto a quello dello scorso anno.

Questa è la rivoluzione tattica di quest'anno, il passaggio da un regista offensivo, che costruiva gioco e all'occasione si inseriva davanti a concretizzare, ad un mediano acchiappapalloni molto bravo ad interrompere le azioni offensive e recuperare lo spazio del nostro gioco alto.
Aspetto in cui si era dimostrato magistrale anche Torreira, seppur ovviamente in una maniera differente rispetto ad Amrabat.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 29, 2022, 11:10:11 am »
Ho visto la partita di ieri tra Fiorentina e Napoli: gara bloccata e senza mai un padrone assoluto. A conferma di ciò, le prestazioni individuali che hanno risaltato maggiormente sono quelle di elementi che hanno brillato per il loro contributo prettamente difensivo: in particolare, eccellenti Dodô nel disinnescare Kvaratskhelia (che nelle prime due giornate di Campionato sembrava la reincarnazione di Cruijff e che invece, ieri sera, non è mai riuscito ad accendersi) e Milenković che ha annullato totalmente Osimhen, oltre ad un Amrabat attentissimo a non permettere ad Anguissa di avere spazio e tempo per giocare una palla scoperta. Per il resto, le pessime scelte nella trequarti partenopea operate dal reparto offensivo viola hanno di fatto tolto ogni velleità alla squadra gigliata di rendersi pericolosa, se non con transizioni attive, arrivate a seguito di riconquiste del pallone nella metà campo. Mi sembra che Italiano abbia ormai rinunciato a provare a controllare la partita attraverso il consolidamento del possesso, quanto più generando entropia sfruttando i (pochi) uomini in grado di saltare l'uomo in uno contro uno (specialmente González e Sottil) o in progressione (Amrabat e Barák). Capisco che questo cambio di approccio sia reso necessario dall'organico a disposizione, ma resta il fatto che la Fiorentina, nelle ultime tre partite stagionali, ha collezionato altrettanti zero a zero consecutivi. Se giocatori come Ikoné o Sottil non iniziano presto a migliorare esponenzialmente il proprio decision making, questa squadra farà sempre una fatica bestiale a trovare la via del gol, anche perché Jović rimane un animale d'area, ma assolutamente non autosufficiente com'era invece Vlahović.

Mandragora è comunque l'antagonista di Amrabat nel ruolo.
Dici? Mah, non credo che Italiano schiererà mai con continuità (quindi al netto di eventuali situazioni estemporanee) Mandragora come vertice basso del centrocampo a tre. E' come mettere Nainggolan regista, non ha senso tattico alcuno.

Il problema a centrocampo è evidente. (...) Questa è una squadra da 4-2-3-1.
Quindi convieni sul fatto che la società viola abbia agito in quest'ultima sessione di mercato in maniera totalmente illogica (perlomeno volendo leggere la questione da un punto di vista esclusivamente "di campo"), considerando che il gioco di Italiano si è sempre poggiato su fondamenta ben precise.

E c'è poco da studiare calcio, per vincere hai bisogno di gente che sappia tirare da fuori e di gente che vada sul fondo a crossare. Il 90% dei gol arrivano in questo modo.
Mi dispiace contraddirti, ma, statistiche alla mano, nulla di meno vero: fra tutte le situazioni di gioco offensive più ricorrenti, il tiro da fuori e i cross alti (specialmente se dalla trequarti, ma anche dal fondo) sono quelle di gran lunga più improduttive, sia in relazione al volume di tentativi, sia in rapporto ad altre situazioni ben più efficienti (come ad esempio il passaggio all'indietro effettuato dal lato esterno dell'area interna verso il dischetto di rigore, alias uno dei marchi di fabbrica del Manchester City di Guardiola). Non a caso, perfino in Premier League, fino ad un decennio fa terra dei tiri da fuori e dei cross pennellati in mezzo all'area avversaria, queste situazioni di gioco sono quasi totalmente estinte, perlomeno nei playbook delle squadre di vertice.

P. S. Ciò detto, avere specialisti in grado di rappresentare una minaccia credibile grazie al tiro da fuori (i vari Çalhanoğlu, Cristante, Koopmeiners, Malinovs'kyj, Pogba, etc.) è un lusso non da nulla, ci mancherebbe. Idem per quanto riguarda gli attaccanti che dominano i duelli aerei nelle aree avversarie (restando in Italia, Đurić e Pavoletti rimangono gli esemplari più noti del mestiere, ma non è un caso che giochino in squadra da "metà destra" della classifica), specialmente come soluzioni da buttare in mischia in spezzoni di partite in cui c'è da recuperare un risultato contro squadre barricate nella propria metà campo.

Intanto Drągowski ne ha combinata un'altra delle sue.
Però, nella stessa partita, ha compiuto anche due prodezze assurde, ad esser onesti. Continuo a ritenere, errori a parte, che trattasi di un gran bel portiere.

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Arenaviola / Re:LA FIORENTINA DI ITALIANO
« il: Agosto 26, 2022, 12:33:11 pm »
Ieri Venuti non ha retto praticamente mai Misidjan, o chiunque transitasse dalle sue parti. Fortunatamente per la Fiorentina, Milenković e Igor in area non hanno fatto passare nemmeno uno spillo, complice pure l'evanescenza di van Wolfswinkel. In fase di possesso, poi, la squadra di Italiano (un allenatore che, ai tempi dello Spezia, quasi invogliava gli avversari al pressing, per poi aprire i varchi alle spalle della linea di pressione) ha subito tantissimo l'aggressività degli olandesi e, soprattutto nel primo tempo, ha faticato a tenere palla. Al centrocampo viola manca come l'acqua qualcuno che abbia il coraggio, la fisicità, la tecnica e la visione di gioco per farsi dar palla in quelle situazioni complicate, reggere l'urto, ripulire il pallone e rappresentare una valvola di sfogo per i compagni di reparto e i centrali di difesa.

Conta quante squadre di medio/alto livello ci sono in Europa e Inghilterra e dimmi onestamente se è possibile che tutte abbiano fatto lo stesso errore di sottovalutazione nel non prenderlo per una cifra "ridicola" per il valore del giocatore.
No vabbè, mica mi riferivo alle squadre di Premier o alle big europee, quando parlavo di "sottovalutazione". Il mio era un discorso rivolto più che altro alle squadre italiane, dato che Torreira avrebbe potuto far comodo a diversi club di vertice della Serie A: penso alla Lazio di Sarri, che ha appena perso Lucas Leiva e con un allenatore che ha sempre giocato in mezzo al campo con una tipologia di giocatori ben precisi (i vari Dioussé, Valdifiori, Jorginho, Arthur Melo). Oppure a Milan e Napoli, come alternativa a Bennacer e Lobotka, specialmente considerando che l'uruguaiano ha tutte le caratteristiche tecniche ideali per diventare un feticcio di Spalletti. Fuori dai confini nostrani, invece, forse l'unico club che immaginavo avrebbe potuto puntare su Torreira è il Valencia di Gattuso.

Sarebbe un discorso giusto se avessero preso un sostituto spendendo molto meno, ma lo hanno pagato poco meno di Torreira.
Sì, ma in ruolo comunque diverso. L'arrivo di Mandragora non preclude affatto possibile spazio ad Amrabat, come invece avrebbe fatto il riscatto di Torreira. Anzi, il fatto che quei soldi siano stati utilizzati non per acquistare a titolo definitivo l'uruguaiano, bensì per prendere un giocatore con caratteristiche palesemente diverse, avvalora la mia convinzione che la dirigenza gigliata abbia portato avanti un ragionamento meramente "di mercato", che non di campo. Poi rimane una supposizione, ovvio.

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Mercato / Re:MERCATO 2022
« il: Agosto 25, 2022, 07:24:57 pm »
Malinovskyi era in rotta con Gasperini.
Possibile, ma, se anche l'Atalanta decidesse di cederlo, credo che si farebbero avanti squadre più attrezzate della Fiorentina attuale.

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Serie A / Re:IL CAMPIONATO DELLE ALTRE SQUADRE
« il: Agosto 25, 2022, 07:19:44 pm »
Considerazioni sparse su quello che sarà il Campionato appena iniziato, al netto di infortuni e altri imprevisti vari. Per quanto riguarda lo Scudetto, vedo difficile che si esca dal dualismo tra Inter e Juventus: oggi come oggi, permettersi un Romelu Lukaku in squadra in Serie A è equiparabile più o meno all'avere in roster Shaquille O'Neal in NBA, ad inizio anni 2000. La Juventus, dal canto suo, è la società che si è mossa con maggior prepotenza sul mercato: appena Allegri le cucirà addosso un abito tattico coerente (in genere, questo succede verso il giro di boa del Campionato) e con il rientro a regime di Chiesa, potranno tranquillamente dominare. Un gradino sotto Milan e Napoli, che, da parte loro, in estate hanno perso colonne portanti della propria rosa, ma, soprattutto i partenopei, sono riusciti nell'impresa di sostituirli più che egregiamente. I rossoneri forse sono rimasti invece un po' più conservativi, sul mercato, ma del resto sono i Campioni in carica e, comunque vada, un posto utile per la qualificazione alla Champions 2023/24 non glielo toglierà nessuno. Subito fuori dal podio "allargato" (ossia dalle prime quattro), ci metto le romane e l'Atalanta: la Roma, sull'onda dell'entusiasmo post-vittoria in Conference League, ha operato in maniera considerevole sul mercato, consegnando a Mourinho un organico con delle seconde linee finalmente molto più affidabili e quasi al livello delle prime (perlomeno a centrocampo), ma senza innalzare più di tanto il livello complessivo dell'undici titolare. La Lazio, invece, ha rivoluzionato la difesa con un mix tra una giovane promessa e un senatore che, al contrario, sembra aver imboccato il viale del tramonto: non mi pare sinceramente un chissà quale upgrade, rispetto al reparto dello scorso anno. Del resto, le certezze dei biancocelesti sono ben altre e si poggiano sulle solite note colonne portanti. L'Atalanta ha agito intelligentemente sul mercato, ma il suo vero vantaggio competitivo lo avrà dall'assenza dalle competizioni europee, che gli permetterà di gestire ulteriormente le forze, condizione ancor più necessaria, per i bergamaschi, data l'altissima intensità richiesta dal sistema di gioco di Gasperini. A voler essere pignoli, la Dea avrebbe potuto cercare maggiormente un giocatore di qualità sulla trequarti, piuttosto che un doppione di Boga.

Ha durato fatica la Roma (...) e la Cremonese ha rischiato di pareggiare. In più ha perso Wjinaldum e Zaniolo per infortunio.
La Roma, in queste due prime uscite stagionali, ha faticato esclusivamente a convertire le proprie occasioni da gol. Per il resto, rimane una squadra con un tasso qualitativo davanti nettamente tra i migliori del Campionato e con un reparto difensivo ormai affiatato e solidissimo. Appena la forbice percentuale tra xG e reti effettivamente segnate dovesse normalizzarsi ed appiattirsi il più possibile (cosa ad ogni modo non scontata, dato che Abraham e Zaniolo rimangono giocatori straordinari, ma comunque da underperformance, sotto questa specifica voce statistica), i giallorossi riusciranno magari a chiudere prima le partite. Posto che, a mio avviso, non è nemmeno questo il problema della Roma attuale, dato che è da ormai un anno che vince molte partite con uno scarto minimo (e spesso con clean sheet). Semmai, il vero salto qualitativo lo dovrà fare contro le prime della classe: anche lo scorso anno, i giallorossi hanno vinto zero partite su otto, contro le squadre classificatesi alla fine nelle quattro posizioni di vertice del Campionato italiano.

P. S. La perdita di Wijnaldum verrà in qualche modo assorbita da un nuovo innesto, mentre Zaniolo sarà out per tre settimane, dunque nulla di considerevolmente grave.

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Mercato / Re:MERCATO 2022
« il: Agosto 25, 2022, 12:53:27 pm »
La Fiorentina oggi doveva fare all-in su Malinovskyi.
La Fiorentina, oggi come oggi, non ha alcuna possibilità di strappare all'Atalanta gli elementi pregiati della propria rosa. Allo stato attuale delle cose, Malinovs'kyj è un profilo totalmente fuori portata, per i Viola, esattamente come lo sarebbe un Luis Alberto.

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